Estero

Gara di retorica tra leader alla Cop27

Oggi sul palco presidenti e primi ministri (ma non Biden). Guterres: o siamo solidali sul clima, o sarà un suicidio collettivo

(Keystone)
7 novembre 2022
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Alla Cop27 di Sharm el-Sheikh, la conferenza annuale dell’Onu sul clima iniziata domenica, oggi è stata la giornata dei leader mondiali, giunti per la due giorni del summit dei capi di stato e di governo. E a loro il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha lanciato un drammatico monito: o siamo solidali sul clima, o sarà un suicidio collettivo.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, criticatissimo in Occidente per il suo regime autoritario e la repressione di chi voleva manifestare a Sharm, ha esordito dicendo che gli obiettivi sul clima "non sono impossibili" da raggiungere, "se c’è vera volontà e vero desiderio". Mentre parlava, tre giornaliste egiziane annunciavano lo sciopero della fame in solidarietà col dissidente Alaa Abdel Fattah, in sciopero della fame e della sete in carcere. E il numero degli indagati per aver provato a manifestare è salito a 166.

Più pessimista di al-Sisi, Guterres,ha ricordato che "stiamo perdendo la sfida centrale del nostro secolo. Le emissioni crescono e le temperature globali salgono. L’umanità ha una scelta da compiere: o si va verso una solidarietà sul clima, o il mondo rischia un suicidio collettivo". Per questo il segretario ha chiesto "un Patto di solidarietà climatica fra le economie sviluppate e quelle emergenti", per tagliare le emissioni, mantenere il riscaldamento entro 1,5 gradi, abbandonare le fonti fossili, sostenere le nazioni povere nella transizione ecologica.

Guterres ha citato "le due maggiori economie, Stati Uniti e Cina": a suo avviso "hanno una particolare responsabilità". Spetta a loro "raddoppiare il finanziamento per il sostegno all’adattamento al cambiamento climatico, fino a 40 milioni di dollari all’anno", come promesso a Glasgow, e istituire un fondo per indennizzare le perdite e i danni del riscaldamento globale nei paesi meno sviluppati. Per finanziare questi aiuti, Guterres chiede che "tutti i governi tassino gli extraprofitti delle compagnie dei combustibili fossili".

"Non sacrificheremo i nostri impegni climatici sotto la minaccia energetica della Russia", ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron. Per il neopremier britannico Rishi Sunak, l‘invasione russa dell’Ucraina ha "rafforzato" l’importanza di porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili, e così può arrivare una nuova spinta a investire nell’industria ’green’. "Entro il 2045 la Germania vuole essere uno dei primi paesi industriali a raggiungere la neutralità climatica", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, e ha promesso 6 miliardi all’anno per il clima.

È necessario contenere le emissioni globali entro il 2025 per non perdere di vista l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a +1,5°C., ha chiosato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis. Il titolare del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha ricordato che i Paesi membri del G20 rappresentano l’80% delle emissioni globali. Per questo motivo senza sforzi da parte loro non sarà possibile limitare il riscaldamento globale al di sotto dell’obiettivo. Da parte sua, ha proseguito il ministro degli esteri, la Svizzera mantiene gli obiettivi prefissati, ossia dimezzare le proprie emissioni di gas serra entro il 2030 e mirare alla neutralità climatica al più tardi entro il 2050.

Cassis ha anche annunciato che la Svizzera parteciperà al finanziamento globale della politica climatica. Previa approvazione del Parlamento, Berna intende stanziare 155 milioni di franchi svizzeri al Fondo mondiale per l’ambiente, 12 milioni al Fondo speciale per i cambiamenti climatici e 16 milioni al Fondo per i paesi meno sviluppati nei prossimi quattro anni.

Al summit dei capi di stato manca Joe Biden, che sarà a Sharm venerdì 11. Proprio oggi, il sito specializzato Carbon Brief ha rivelato che Usa, Regno Unito, Canada e Australia hanno versato molto meno di quello che dovrebbero (sulla base delle loro emissioni) al fondo da 100 miliardi per il clima previsto dall’Accordo di Parigi. Germania, Francia Giappone e Italia sono molto più virtuose. La ong Oxfam denuncia che le emissioni annue di CO2 associate agli investimenti in imprese inquinanti da parte di soli 125 miliardari equivalgono a quelle prodotte in un anno da un paese come la Francia, e sono superiori a quelle dell’Italia. E il premio Nobel Al Gore ha citato il Po in secca come esempio degli effetti della crisi climatica. Lontano dal sole di Sharm, nella fredda Svezia, Greta Thunberg si è detta pessimista sulla capacità dei leader mondiali di fare progressi sul clima. Poi ha aggiunto: "Dovremmo ascoltare i resoconti e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica. È ora di consegnare il megafono a coloro che hanno davvero storie da raccontare".

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