Stati Uniti

‘Tenetevi pronti, molto probabilmente mi ricandido’

A volte ritornano: Donald Trump sta seriamente valutando di rimettersi in corsa per la presidenza degli Stati Uniti

Provaci ancora, Donald
(Keystone)
4 novembre 2022
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"Tenetevi pronti. Per rendere il nostro Paese sicuro, glorioso e di successo, io molto, molto, molto probabilmente lo farò di nuovo": così Donald Trump ha ventilato ancora l’ipotesi sempre più concreta di una sua ricandidatura davanti ai suoi fan. L’ex presidente degli Stati Uniti si è espresso in un comizio nell’Iowa.

Intanto, i dirigenti del Dipartimento di giustizia americano hanno discusso se una ricandidatura di Donald Trump alla Casa Bianca, che sembra sempre più vicina, non crei la necessità di uno ‘special counsel’, un procuratore speciale per sovrintendere alle due inchieste federali legate all’ex presidente, quella sull’assalto al Capitolo e quella sui documenti classificati sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago. Lo riporta la Cnn, citando fonti a conoscenza del dossier. Procuratori speciali sono stati nominati per il Russiagate e per il caso Lewinsky.

Incriminare un candidato presidenziale scatenerebbe una bufera politica. Per questo al Dipartimento di giustizia si è dibattuto se la nomina di un procuratore speciale possa evitare allo stesso Dipartimento accuse che l’amministrazione Biden stia colpendo un suo rivale politico.

Nemmeno gli ‘special counsel’, tuttavia, sono rimasti immuni dagli attacchi politici, come si è visto con Robert Mueller nel Russiagate e con John Durham nella contro-inchiesta sul Russiagate.

Nelle settimane precedenti il Midterm, il Ministero della giustizia ha osservato il tradizionale periodo di silenzio senza fare mosse pubbliche che potessero avere conseguenze politiche. Ma dietro le quinte gli investigatori hanno continuato a indagare, anche con l’arrivo di procuratori esperti, per essere pronti a qualsiasi decisione dopo il voto, compresa la potenziale incriminazione di un ex presidente: una mossa senza precedenti, che però potrebbe essere complicata dall’annuncio della candidatura di Trump.

La difficile decisione spetta all’‘attorney’ generale Merrick Garland, che peraltro dovrà pronunciarsi anche sull’indagine nei confronti di Hunter Biden, il figlio del presidente.

Trump si deve guardare anche da altre inchieste, da quella in Georgia sulle sue pressioni per ribaltare il voto a quelle della Procura di New York sulle presunte frodi fiscali e bancarie della sua holding.

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