Estero

Mosca fa marcia indietro sul grano, ma parla ancora di nucleare

È ripreso il traffico delle navi con grano nel Mar Nero. Il New York Times, nel frattempo, riferisce di incontri tra i capi militari russi

Mosca, piazza Fedora Poletayeva
(Keystone)
2 novembre 2022
|

Marcia indietro e rientro nell’accordo per le esportazioni di cereali dai porti ucraini del Mar Nero, dopo la mediazione della Turchia. Mosca torna sui propri passi, evidentemente convinta dalle "garanzie scritte" ricevute dall’Ucraina, "che non utilizzerà il corridoio umanitario e i porti ucraini coinvolti nell’esportazione di beni agricoli per condurre attività militari contro la Russia", così dicono i russi. Vladimir Putin, comunque, si riserva il diritto di far saltare ancora il tavolo in caso di una "nuova violazione delle garanzie" da parte di Kiev.

Se il grano è temporaneamente salvo – ad annunciare prima di tutti il rientro della Russia nell’accordo sui cereali è stato in mattinata il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, comunicando la ripresa del traffico delle navi con grano nel Mar Nero – secondo il New York Times, che cita funzionari di intelligence Usa, i capi militari russi hanno discusso a metà ottobre l’uso di armi nucleari tattiche in Ucraina. Il presidente Putin - secondo le informazioni avute dal New York Times - non ha preso parte alle conversazioni, che si sono svolte sullo sfondo dell’intensificarsi della retorica nucleare russa e delle battute d’arresto sul campo. Tuttavia, i funzionari americani hanno dichiarato di non aver visto alcuna prova che i russi stiano spostando le armi nucleari o prendendo altre misure tattiche per prepararsi a un attacco.

Il Pentagono stima che la Russia abbia una scorta di ben duemila armi nucleari tattiche. Ma nonostante le minacce che si ripetono da mesi, oggi il ministero degli Esteri russo ha voluto smorzare i toni, ricordando che Mosca "consente una reazione con armi nucleari esclusivamente in risposta a un’aggressione" atomica o a una minaccia all’esistenza stessa dello Stato, e "aderisce rigorosamente al principio di inammissibilità di una guerra nucleare in cui non ci possono essere vincitori".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE