Estero

Fra esenzioni e salvaguardie, nella Ue c’è l’accordo sul gas

Il sistema del price cap dinamico prevede una serie di clausole e di deroghe, una delle quali riguarda di fatto l’Ungheria di Orbán

(Keystone)
21 ottobre 2022
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Flessibilità ed esenzioni: il price cap dinamico temporaneo è sopravvissuto alle riserve tedesche – e non solo – ed è chiaramente citato nelle conclusioni finali del Consiglio Ue grazie innanzitutto a questi due fattori.

Alla lettera c, infatti, l’applicazione del cosiddetto corridoio dinamico è soggetta alle salvaguardie contenute nell’articolo 23 del Regolamento proposto dalla Commissione lo scorso 18 ottobre. Tra queste, il cap non deve mettere a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, non deve comportare un aumento complessivo del consumo di gas, non deve impedire i flussi di gas intra-Ue basati sul mercato e non deve pregiudicare la stabilità e l’ordinato funzionamento dei mercati dei derivati energetici. Deve inoltre tenere conto dei prezzi di mercato del gas nei diversi mercati. Tutele queste alle quali va accompagnata, si spiega a Bruxelles, quella legata ai contratti a lungo termine stipulati bilateralmente da un Paese membro con uno Stato terzo. Di fatto, l’esenzione di cui ha parlato il premier ungherese Viktor Orbán lasciando l’Europa Building dopo il vertice.

A tutto ciò va aggiunto che i leader hanno concordato su una sorta di ‘clausola di fiducia’ legata alle misure sul dossier energia. I prossimi passi saranno gestiti dai Consigli Affari Energia ma se uno dei governi riterrà che si vada in una direzione che viola le salvaguardie ex articolo 23 del regolamento della Commissione potrà chiedere di riportare il dossier a livello di Consiglio europeo.

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