Estero

Inchiesta e sigilli dopo il crollo all’Università di Cagliari

L’ipotesi di reato su cui al momento indaga la magistratura del capoluogo è crollo colposo di edificio

19 ottobre 2022
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Sarà un’inchiesta della Procura di Cagliari a fare luce su quanto accaduto poco prima delle 22 di martedì nel complesso universitario di Sa Duchessa. Un improvviso boato – quando ormai la struttura era vuota e studenti e personale avevano fatto rientro a casa – ha accompagnato il crollo dell’ex aula magna di Geologia, che ospitava da qualche tempo i corsi di Lingue. Poteva essere una strage: solo l’ora in cui è avvenuto l’improvviso cedimento ha evitato che sotto le macerie ci fossero morti o feriti. L’ipotesi di reato su cui al momento indaga la magistratura del capoluogo è crollo colposo di edificio. Solo in un secondo tempo, quando arriveranno gli esiti di tutte le verifiche in atto, il pm titolare dell’inchiesta, Giangiacomo Pilia, deciderà se aggravare le contestazioni, per ora a carico di ignoti, ipotizzando anche il reato di disastro colposo.

Nel frattempo è scattato il sequestro di tutto il polo umanistico tra via Is Mirrionis e via Trentino. I sigilli sono stati apposti, su incarico della Procura, dalla Squadra mobile di Cagliari in collaborazione con la sezione di Pg della Asl e i vigili del fuoco. A loro il pm ha delegato le indagini e i primi accertamenti per verificare la tenuta strutturale dell’intero blocco. L’obiettivo è scongiurare altri possibili crolli nelle parti rimaste intatte. L’edificio crollato risale alla metà degli anni ’50 ed è stato concluso nel decennio successivo a cura del Genio civile con una struttura mista in muratura portante e di elementi in cemento armato.

‘Non un fulmine a ciel sereno’

Questa mattina gli studenti hanno manifestato davanti alla sede del Rettorato, a Castello, poi hanno marciato in corteo sino a Magistero, nella parte più moderna del polo e occupato l’aula magna Capitini, chiedendo un incontro con il rettore. "Non può essere considerato un fulmine a ciel sereno - afferma Davide Piacenza dell’associazione CercasiDsu - da anni studiamo in edifici vecchi e maltenuti, è impensabile pensare di andare a lezione e rischiare la vita". E sui social girano vecchie foto che rivelano spaccature e crepe nel pavimento e nei muri dell’aula collassata.

L’ultima manutenzione ordinaria, come ha detto il rettore Francesco Mola, subito accorso sul posto ieri notte, era stata effettuata tre o quattro anni fa. "Non c’è stata nessuna avvisaglia, nessuna crepa o un rumore che potesse far pensare a un simile cedimento. Per fortuna è accaduto in un orario in cui l’aula era vuota. Ora dobbiamo capire le cause", ha detto il numero uno dell’Ateneo incontrando i giornalisti questa mattina davanti alla struttura crollata. "Non è interessato l’intero edificio, ma solo questa parte aggiunta - ha chiarito - Abbiamo sospeso le lezioni di queste facoltà per tutta la settimana e dalla prossima riprenderemo in Dad. I controlli? Vengono sempre fatti, 320mila metri quadri di patrimonio sono difficili da gestire, periodicamente vengono fatti tutte le verifiche dei soffitti, la manutenzione ordinaria e straordinaria. Le responsabilità? Siamo tutti responsabili - ha concluso Mola - noi lavoriamo per far crescere i nostri studenti, non certo per farli cadere le pareti addosso". Immediate le prese di posizioni di sindacati e politici, mentre l’Adiconsum Sardegna ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Cagliari per disastro e tentata strage.

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