Gran Bretagna

Hunt annuncia nuove retromarce, sterlina in risalita

Il ministro del Tesoro britannico annulla quasi tutti i piani di taglio delle tasse del governo di Liz Truss che allarmavano i mercati

(Keystone)
17 ottobre 2022
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Il neocancelliere britannico dello Scacchiere, Jeremy Hunt, ha annunciato un pesante ridimensionamento non solo dei tagli fiscali in deficit, ma anche delle sovvenzioni pubbliche annunciate dal governo di Liz Truss il mese scorso per sterilizzare i rincari delle bollette energetiche a carico di famiglie e imprese causati dalla crisi internazionali e dalla guerra in Ucraina.

Nel suo rapporto d’emergenza odierno, diffuso per iscritto per rassicurare i mercati, la durata del sussidio è stata ridotta per ora a 6 mesi (fino ad aprile) contro i 2 anni promessi: con un risparmio sull’indebitamento pari a circa 100 miliardi di sterline.

"Quasi tutto il pacchetto fiscale" introdotto con la mini-manovra lanciata dal governo britannico della premier Liz Truss il 23 settembre "sarà cancellato", ha annunciato Hunt sottolineando che non ci sarà nemmeno la promessa riduzione dall’aprile 2023 dell’aliquota fiscale base sui redditi minori dal 20 al 19%, che viene rinviata a tempo indeterminato.

Hunt ha sottolineato che la decisione è stata presa per garantire "fiducia e stabilità" dopo il caos sui mercati scatenato dai tagli fiscali contenuti nel mini-budget che vengono così in gran parte eliminati. Il ministro del Tesoro ha confermato, dopo l’annuncio di venerdì scorso da parte di Truss, la marcia indietro sull’abolizione dell’incremento sulla corporation tax dal 19 al 25% a partire dall’anno prossimo, che quindi sarà come stabilito dal precedente governo.

Inoltre non si procederà più con i tagli fiscali sui dividendi, con l’introduzione di vendite tax free per i viaggiatori stranieri e nemmeno col congelamento dell’imposta sugli alcolici. Resta invece il rinvio dell’aumento dei contributi previdenziali che già Rishi Sunak aveva predisposto quando era cancelliere dello Scacchiere e il taglio della "stamp duty", l’imposta di bollo.

Rispetto all’annuncio sull’aliquota minima, destinata a rimanere invariata al 20% "fino a quando le circostanze economiche non consentiranno di ridurla", la posizione del ministro del Tesoro appare più rigida rispetto a quella di Sunak, che a suo tempo aveva promesso un taglio dal 2024.

La sterlina recupera ancora

Prosegue la rimonta della sterlina con la retromarcia della premier Liz Truss sui tagli fiscali e gli annunci del neocancelliere britannico dello Scacchiere, Jeremy Hunt, sulla sostanziale cancellazione del mega pacchetto in ampio deficit: la divisa britannica recupera il 2% contro il dollaro fino a quota 1,14 e l’1,3% sull’euro a 1,16.

L’assestamento del mercato inglese sta favorendo anche la giornata positiva delle Borse con Londra che comunque è il listino azionario più timido con un rialzo dello 0,9%, mentre da parte sua la moneta unica europea cresce dello 0,8% contro il dollaro fino a quota 0,98. I titoli di Stato britannici guidano il forte calo dei rendimenti nel settore in Europa, con un taglio per i bond decennali di 36 punti base sotto quota 4%.

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