Gran Bretagna

Il Day After del Regno, inizia il futuro senza Elisabetta

Gli inglesi guardano al nuovo re, Carlo III, che deve affrontare una successione non certo agevole visto il ruolo storico della madre

Arriva il King
(Keystone)
20 settembre 2022
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L’epoca della regina Elisabetta II si è definitivamente chiusa e il Regno Unito si è risvegliato con molte più domande che certezze su un futuro che appare difficile sotto molti aspetti.

Si torna alla normalità, dopo il periodo di lutto nazionale e il lungo addio alla sovrana più longeva della storia britannica, ben rappresentato dalle 250mila persone che secondo le stime si sono messe in fila per rendere omaggio al suo feretro e culminato ieri nei solenni funerali di Stato di Londra e nella sepoltura a Windsor, ma anche alla dura realtà, fatta di incognite come la crisi del caro vita, il rischio recessione e le bollette energetiche insostenibili per milioni di famiglie.

The Show must go on

Il giorno dopo comincia così senza più il punto di riferimento simbolico ma solido di Elisabetta e col nuovo re, Carlo III, che deve affrontare una successione non certo agevole visto il ruolo storico della madre. Per di più lo fa dopo una lunga attesa, a 73 anni di età, in quello che è un passaggio complicato e rischioso per la stessa monarchia. Mentre il Paese, nonostante ancora manifestazioni di omaggio alla sovrana in alcuni locali pubblici e qua e là per le strade, ha dovuto riprendere il suo "business as usual" e le bandiere non sono più a mezz’asta a Westminster e negli altri edifici istituzionali.

La famiglia reale invece, come annunciato in precedenza, rimarrà in lutto per un’altra settimana. Carlo insieme alla regina consorte Camilla è volato in Scozia per trascorrere qualche giorno lontano dai riflettori nel castello di Balmoral, dove la regina è morta l’8 settembre. Ieri nel corso dei solenni funerali di Stato era apparso commosso, quanto a tratti turbato o assorto. E questo non poteva che sollevare fin da subito fra gli osservatori diversi interrogativi sul futuro del suo Regno e sulla capacità di avere lo stesso ruolo autorevole e unificante della madre.

Ondata d’amore per la regina

I giornali continuano a riservare inni d’apertura a tutta pagina di saluto a Elisabetta. Il Telegraph evoca "l’ondata d’amore" alla sua memoria, espresso da larghi strati della popolazione a margine dello "splendore e della solennità" delle cerimonie di commiato di ieri davanti ai potenti della Terra. Il Times fa eco descrivendo l’organizzazione come "impeccabile". E anche il progressista Guardian s’inchina "al congedo finale" dalla regina, congedo che per il liberale segna "la fine dell’era elisabettiana" bis.

Persino l’edizione britannica del solitamente paludato Financial Times è dominata dalle esequie reali: con un richiamo al "raro spirito di servizio" di Elisabetta II, ripreso pari pari dal sermone di una delle ultime liturgie. Lirici, o addirittura mistici, infine, i toni dei tabloid della stampa popolare: "Dio benedica la Regina, Dio salvi il Re", titola il Sun; "Che la nostra Regina riposi in Dio", intona il Daily Express; "Ci rivedremo", conclude il filo-laburista Mirror.

Un’ondata d’affetto nei confronti dei reali che però non è illimitata e non riguarda tutti i britannici. Si muove infatti il fronte degli anti-monarchici e della minoranza che ha qualche riserva sui Windsor con una polemica sui costi dei funerali della sovrana, sostenuti dai contribuenti. E si guarda già avanti, all’incoronazione solenne di Carlo III che dovrebbe avvenire l’anno prossimo, anche se non c’è ancora una data ufficiale. Proprio per evitare eventuali critiche, secondo i media la corte pensa a una cerimonia in cui si contengano le spese e lo sfarzo, capace di rappresentare una monarchia sobria e moderna in tempi duri per i sudditi.

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