la guerra in ucraina

Avanza la controffensiva a Kharkiv, Mosca invia rinforzi

I russi: ’Fallito assalto a Zaporizhzhia’. Nuovo allarme dell’Aiea‘

Soldati russi nella regione di Kherson (Keystone)
9 settembre 2022
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La nuova battaglia cruciale per le sorti del conflitto in Ucraina si combatte a Kharkiv. La controffensiva delle forze di Kiev sulla seconda città del Paese, finita in mani russe nelle prime settimane dell’invasione, continua a intensificarsi, costringendo i comandi di Mosca a rafforzare le truppe nella regione per cercare di mantenere le posizioni, dopo aver perso in pochi giorni centinaia di chilometri quadrati di terreno. La Difesa russa ha diffuso un video in cui si mostra un convoglio militare che si dirige nell’area composto da tank, blindati e pezzi d’artiglieria marchiati con la lettera Z, simbolo dell’offensiva.

Le autorità locali hanno fatto sapere che a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti è in corso l’evacuazione di civili verso la Russia e le altre zone sotto il suo controllo, a partire dal Lugansk, ma gli ucraini li accusano al contrario di utilizzare "la popolazione locale come scudo umano". Dal primo settembre, ha annunciato nelle scorse ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, "sono stati liberati più di mille chilometri quadrati di territorio", la maggior parte proprio nell’oblast di Kharkiv. Un’avanzata favorita "con tutta probabilità, sfruttando la riallocazione delle forze russe" nel sud per contrastare l’altro contrattacco lanciato a fine agosto, quello su Kherson.

La strategia

Una manovra "opportunistica ma molto efficace", concentrata nel nord-ovest della città di Izyum, spiega il think tank americano The Institute for the Study of War. Un assalto su più fronti che avrebbe prima indotto Mosca a lasciare sguarnite alcune aree e ora a cercare di porre rimedio con una nuova iniezione di forze. La situazione "è complicata e controversa", ha ammesso Maxim Gubin, capo dell’amministrazione filorussa di Kupjansk, altro distretto cruciale per il controllo dell’area, che Kiev rivendica di aver preso come Balaklija.


Case distrutte nel Donetsk (Keystone)

Dal canto loro, dopo aver rivendicato la penetrazione nelle linee nemiche per una cinquantina di chilometri, gli ucraini si preparano alla reazione russa. "È molto difficile per noi, ma stiamo andando avanti", ha spiegato il comandante dell’esercito Valery Zaluzhnyi. "I primi segnali della controffensiva ucraina sono positivi, le forze armate di Kiev stanno compiendo progressi tangibili, a Kherson come a Kharkiv", ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken, avvertendo però che il conflitto "può durare a lungo", mentre per il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg la guerra è entrata in una fase cruciale e i prossimi mesi saranno un test per l’unità dell’Alleanza.

L’impegno a sostegno di Kiev è stato ribadito anche nella videoconferenza G7-Ue-Nato. Nella call del premier italiano Mario Draghi con gli altri leader "si è convenuto di continuare a lavorare congiuntamente per contrastare la propaganda russa e per contenere l’impennata dei prezzi dell’energia garantendo forniture sostenibili e accessibili per l’Europa", ha fatto sapere Palazzo Chigi.

Gli alleati inoltre "hanno confermato l’importanza di uno stretto coordinamento nell’assistenza all’Ucraina in tutte le sue dimensioni e hanno reiterato la necessità di mantenere forte pressione sulla Russia mediante un impianto sanzionatorio che si sta rivelando molto efficace".

Caos centrale

Lo scontro resta aperto anche intorno a Zaporizhzhia. Secondo i filorussi che controllano l’area, è fallito un nuovo tentativo nemico di sbarcare vicino a Energodar, che ospita la centrale nucleare più grande d’Europa, dopo i due andati a vuoto questo mese. Dal canto suo, Kiev ha denunciato violenze nei confronti di decine di lavoratori ucraini dell’impianto, due dei quali picchiati a morte. In questo quadro, il timore di incidenti nucleari resta forte. Per l’Aiea, che mantiene nell’impianto due ispettori per monitorare la situazione, un nuovo blackout in città "ha compromesso la sicurezza delle operazioni". Il direttore generale Rafael Grossi ha chiesto ancora una volta di "cessare immediatamente i bombardamenti nella zona". Ma anche a Zaporizhzhia la battaglia continua.

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