Estero

La controffensiva di Kiev investe il fronte meridionale

La battaglia per la riconquista di Kherson, promessa da tempo, è ormai cominciata, scatenando subito un tira e molla di propaganda con Mosca

(Keystone)
30 agosto 2022
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L’ora della controffensiva è scoccata. Dopo oltre sei mesi di guerra difensiva, le forze di Kiev hanno definitivamente lanciato l’assalto sul fronte meridionale dell’Ucraina. La battaglia per la riconquista di Kherson, promessa da tempo, è ormai cominciata, scatenando subito un tira e molla di propaganda con Mosca sugli esiti dell’avanzata, con l’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky che rivendica lo sfondamento delle linee nemiche in diverse direzioni e i russi che annunciano invece l’immediato respingimento dell’attacco. E sempre a sud, lungo la stessa direttrice strategica del fiume Dnepr, si gioca l’altra partita cruciale per il controllo delle risorse ucraine intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, da giorni sotto fuoco incrociato, dove domani arriverà la tanto attesa missione di monitoraggio degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

Nella regione di Kherson, tra le prime a finire in mani nemiche, le forze ucraine avevano annunciato il contrattacco con l’obiettivo primario di ricacciare il nemico al di là del Dnepr. Pesanti combattimenti sono in corso in "quasi tutto il territorio", ha spiegato la presidenza di Kiev, mentre anche i filorussi confermano continui raid sull’importante porto fluviale di Nova Kachovka. Le truppe ucraine stanno bombardando i traghetti e i ponti che Mosca utilizza per rifornire le zone sotto il suo controllo sulla sponda occidentale del fiume. Anche perché in queste ore i comandi russi starebbero formando massicci convogli di veicoli militari in Crimea da inviare sulla linea del fronte, mentre crescono le voci su un possibile nuovo ricorso a truppe di mercenari – già arruolati a migliaia – e alle forniture di droni iraniani da combattimento, smentite però da Mosca. Nell’area di Kherson, stima del resto l’intelligence britannica, la maggior parte delle unità d’invasione è probabilmente a corto di uomini.

A suggerire le difficoltà dei russi c’è anche la notizia della presunta fuga del vicecapo dell’amministrazione fedele a Mosca, Kirill Stremousov, che si è rifugiato in Russia e pubblicherebbe i suoi video di propaganda dalla città di Voronez, a più di 800 km di distanza. Secondo il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, "la liberazione di Kherson non è lontana". Ma la battaglia, ha frenato l’ufficio di Zelensky, sarà lunga. Mosca, dal canto suo, ha replicato parlando di un’offensiva prontamente respinta e di "perdite estreme" inflitte al nemico, con oltre 1.200 uomini persi da Kiev in 24 ore nell’offensiva tentata nella zona di Mykolaiv-Kryvyj Rih.

Occhi puntati su Zaporizhzhia

Nel frattempo, mentre i raid russi continuano a mietere vittime, con altri 5 uccisi a Kharkiv, gli occhi restano puntati su Zaporizhzhia. Nella centrale nucleare più grande d’Europa, da inizio marzo sotto il controllo degli invasori, i continui scambi di fuoco mantengono alti i rischi di disastrosi incidenti, dopo che alcuni colpi hanno raggiunto i tetti di un edificio della struttura. Nell’impianto opereranno da domani a sabato i 14 tecnici dell’Aiea, guidati dal direttore generale Rafael Grossi, che sono già arrivati a Kiev e hanno incontrato Zelensky.

Ma nonostante le rassicurazioni delle parti il loro viaggio verso la centrale, dove giungeranno in macchina, e la successiva permanenza appaiono costellati di ostacoli. "La Federazione Russa sta deliberatamente bombardando i corridoi usati dalla missione dell’Aiea per raggiungere la centrale con l’obiettivo di deviarla verso il territorio temporaneamente occupato della Crimea e le regioni di Donetsk e Lugansk", ha denunciato Mykhailo Podolyak, consigliere e uomo di fiducia di Zelensky. Il ministero degli Esteri russo ha denunciato invece che "il regime di Kiev sta facendo terrorismo nucleare" per sabotare la collaborazione tra Mosca e l’agenzia Onu. E nel frattempo funzionari filorussi di Energodar, la cittadina che ospita la centrale, hanno riferito di altre due esplosioni vicino all’impianto di stoccaggio del combustibile.

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