l'autore de "i versi satanici’

Rushdie sotto i ferri, preso l’assalitore

L’autore dei ‘Versi Satanici’ ferito da un 24enne del New Jersey. Da oltre 30 anni è sotto minaccia di morte da parte degli integralisti iraniani.

I soccorsi dopo l’aggressione (Keystone)
12 agosto 2022
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New York – Da oltre 30 anni sotto la minaccia di morte dell’Iran e dell’estremismo islamico, Salman Rushdie ha di nuovo rischiato la vita. L’autore de ‘I versi satanici’ è stato accoltellato al collo durante un festival letterario nello Stato di New York ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico, dopo il trasporto in eliambulanza in ospedale.

Un uomo di nome Hadi Matar, 24 anni, del New Jersey, è stato fermato e arrestato dalla polizia. Stando a quanto dichiarato da un portavoce delle forze dell’ordine, avrebbe agito senza complici. Ma non è ancora chiaro quale sia stato il movente dell’aggressione contro Rushdie, da sempre nel mirino dei fondamentalisti e sulla cui testa l’ayatollah Khomeini offrì, l’anno dopo la pubblicazione del famoso libro considerato da una parte dell’Islam ‘blasfemo’, una taglia di 3 milioni di dollari.

L’attacco è avvenuto alle 10.45 ora locale (le 16.45 in Svizzera), poco dopo che Rushdie era salito sul palco della Chautauqua Institution, a un centinaio di chilometri da Buffalo, per tenere una conferenza. Hadi Matar, che indossava una mascherina nera secondo il racconto dei testimoni, si è alzato dalla platea e si è avventato sullo scrittore. Secondo la polizia, era entrato all’evento come tutti gli altri spettatori. "Tutto si è svolto in una manciata di secondi", ha detto un altro testimone che era seduto tra il pubblico. "Era coperto di sangue, colava sul pavimento", ha raccontato. "Ho visto del sangue intorno ai suoi occhi e colargli giù per la guancia".

La corsa in ospedale

All’inizio non è stato chiaro se l’aggressore lo avesse preso a pugni o accoltellato. Poi la notizia shock: Rushdie è stato colpito con un’arma da taglio diverse volte e ferito al collo, forse anche al torace. Ferito anche il moderatore della conferenza ma non in modo grave, mentre l’aggressore è inciampato sul palco, ha sbattuto la testa ed è stato fermato e arrestato dalla polizia. Le condizioni di Rushdie, che ha 75 anni, non sono state rese note. Si sa che lo scrittore è stato sottoposto a un intervento chirurgico dopo essere stato trasportato in elicottero in ospedale. "Rushdie è vivo", ha dichiarato poco dopo l’aggressione la governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul.

la fatwa del 1989

Una vita senza pace

‘I versi satanici’ è di certo il libro più noto di Salman Rushdie, ma anche quello che gli ha rovinato la vita. Dopo la sua pubblicazione, e la fatwa lanciata dall’ayatollah Khomeini, che per le sue allusioni lo giudicò blasfemo verso l’Islam, Rushdie è stato costretto dal 1989 a vivere nell’ombra, e nella paura. In realtà nella sua lunga carriera letteraria Rushdie ha prodotto molti libri, tra cui capolavori come "I figli della mezzanotte", ovvero della mezzanotte del 15 agosto 1947, giorno della dichiarazione dell’indipendenza dell’India. Un racconto che si ricollega alle sue origini. Rushdie è infatti nato a Bombay, il 19 giugno 1947, anche se poi è cresciuto a Londra, dove si è trasferito all’età di 14 anni, per poi studiare all’Università di Cambridge.

Ma ‘I versi satanici’ oltre a condizionare la vita al suo autore ha anche causato la morte di molte persone in tutto il mondo: cinquantanove, secondo Bbc News, fra traduttori assassinati e persone rimaste uccise durante le manifestazioni di protesta e le contromanifestazioni di sostegno, nonché quelle di condanna per la censura imposta al volume in alcuni Paesi.

Rushdie, che si dichiara ateo, si era abituato a vivere sotto scorta, nascosto al resto del mondo per circa un decennio. Poi, a poco a poco ha iniziato a riemergere. Nel 2015 ha aperto la Fiera del libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte dell’Iran. Il governo iraniano, in maniera ambigua nel 1998 aveva affermato che non avrebbe più sostenuto la fatwa, ma molte organizzazioni iraniane hanno invece continuato a raccogliere fondi per una ‘taglia’ sulla sua testa, da aggiungere ai circa 3 milioni di dollari originariamente offerti da Khomeini nel 1989 per la sua esecuzione. E le cose non sono poi cambiate dopo la morte di Khomeini. L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha infatti rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019, in occasione del trentennale, via Twitter aveva scritto: "Il verdetto dell’Imam Khomeini riguardo a Salman Rushdie si basa su versi divini e, proprio come i versi divini, è solido e irrevocabile".

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