Estero

Il Congo chiede la cacciata del portavoce della missione Onu

Secondo il ministro degli Esteri, alcune affermazioni di Mathias Gillmann hanno causato le tensioni in cui sono stati uccisi quattro caschi blu

(Keystone)
3 agosto 2022
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Il governo congolese ha chiesto alle Nazioni Unite la partenza in "il prima possibile" del suo portavoce per la Repubblica Democratica del Congo (Rdc), secondo una missiva visionata dall’Afp.

"Il governo apprezzerà (...) molto che vengano date disposizione affinché Mathias Gillmann lasci il territorio congolese il prima possibile", ha scritto il ministro degli Esteri, Christophe Lutundula, al capo della missione Monusco.

Affermazione fatte dal portavoce secondo le quali Monusco non aveva i mezzi militari per affrontare l’M23, "affermazioni che sono all’origine dell’attuale tensione", ha detto una fonte governativa all’agenzia Afp riferendosi alle incursioni del gruppo ribelle "Movimento 23 Marzo".

Dal 25 luglio manifestanti inferociti hanno saccheggiato strutture della missione Onu presente nella Rdc dal 1999. Quattro caschi blu sono stati uccisi a Butembo e almeno 28 manifestanti sono morti a Goma, Butembo e Kanyabaonga (Nord Kivu). Altri quattro sono stati freddati a Uvira (Sud Kivu) durante la dispersione di un corteo, secondo un rapporto ufficiale.

Monusco è una delle più grandi missioni delle Nazioni Unite dispiegate nel mondo con circa 14’000 soldati in diverse città dell’Est.

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