Italia

In barba alla pandemia, il vino italiano va a gonfie vele

Il valore dell’imbottigliato nella vicina Penisola sfiora i 10 miliardi di euro, con vendite in crescita del 12%

Dove nasce il Prosecco
(Keystone)
29 giugno 2022
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In Italia, il commercio del vino viaggia col vento in poppa. Sfiora infatti i 10 miliardi di euro il valore complessivo dell’imbottigliato certificato nel 2021. Dato che emerge dai processi di certificazione di 218 denominazioni di origine italiane.

Da questa articolata fotografia del Vigneto Italia emerge che nonostante l’emergenza sanitaria, le vendite di vino a denominazione crescono in doppia cifra (+12%) e non soltanto grazie alle impennate delle vendite online. "Un bilancio per molti versi sorprendente se si tiene conto di quanto è accaduto nell’ultimo triennio – sottolinea Francesco Liantonio, Presidente Valoritalia –. Le nostre Denominazioni di Origine hanno ottenuto una performance straordinaria, registrando una crescita record, frutto della capacità mostrata dalle nostre imprese di cogliere ogni opportunità, coprire ogni spazio, gestire al meglio il proprio potenziale, ottimizzare risorse e relazioni".

Risultati che infondono ottimismo, non solo tra gli operatori del settore. A fare da locomotiva rimane il Nord-Est, col Pinot Grigio delle Venezie e il cosiddetto ‘Sistema Prosecco’ (che comprende la Doc Prosecco e le Docg del Conegliano-Valdobbiadene e dell’Asolo), con una crescita complessiva che nel biennio 2020-2021 ha toccato il 22,7%, per un totale di poco inferiore al miliardo di bottiglie.

Ma di tutto rilievo anche le impennate di altre prestigiose denominazioni, come Brunello di Montalcino (+40%), Barolo (+27%), Gavi (+23%), Franciacorta (+12%), Chianti Classico (+11%), Nobile di Montepulciano (+10%).

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