Estero

Passata la pandemia, le pene capitali tornano a salire

Nel 2021 le esecuzioni censite da Amnesty International sono state 579. In aumento rispetto all’anno precedente, ma in calo sul lungo periodo

Ma il totale potrebbe essere anche di più considerando quelle non rese note
(Keystone)
24 maggio 2022
|

Dopo un anno di forte rallentamento dovuto alle restrizioni contro il Covid, nel 2021 c’è stato un nuovo picco di esecuzioni della pena di morte nel mondo: 579 in 18 Paesi quelle conosciute, con un primato dell’Iran con 314.

Un drammatico rimbalzo rispetto all’anno precedente, ma – dato più incoraggiante – in calo sul lungo periodo, tanto da rappresentare il secondo numero totale di esecuzioni più basso registrato dal 2010. Sono alcuni dei dati anticipati da Amnesty International contenuti nel suo annuale Rapporto sulla pena di morte nel mondo.

Le esecuzioni note potrebbero essere però la punta dell’iceberg rispetto a quelle non note, che Amnesty stima essere migliaia, di Paesi che tengono nascosta l’attività del boia, fra i quali spiccano Cina, Corea del Nord e Vietnam.

Un dato triste sono le esecuzioni usate come strumento di repressione politica, con circa 90 esecuzioni nella Birmania sotto la legge marziale imposta dai militari golpisti, al potere dal primo febbraio dell’anno scorso.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE