primarie Usa

In Georgia Pence sfida Trump

L’ex vicepresidente si schiera con il governatore avversato dal tycoon

Pence e Trump quando erano alla Casa Bianca (Keystone)
23 maggio 2022
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Occhi puntati sulla Georgia martedì nel nuovo round di Primarie per le elezioni di Midterm di novembre che rinnoveranno interamente la Camera e un terzo del Senato. Il test nel Peach State, più di quello in Arkansas e in Alabama, avrà un alto valore politico. Non solo perché si tratta di uno swing state ma anche perché Mike Pence sfiderà indirettamente il suo ex boss Donald Trump in vista delle Presidenziali del 2024: l’ex vicepresidente si è infatti schierato a fianco del governatore e del segretario di Stato uscenti, Brian Kemp e Brad Raffensperger, avversati dal tycoon per aver respinto le sue pressioni per ribaltare il voto del 2020. Un episodio su cui pende anche un’inchiesta in Georgia.

Per consumare la sua vendetta, Trump ha scelto di appoggiare altri due candidati, rispettivamente l’ex senatore David Perdue e Jody Hice, entrambi suoi convinti sostenitori ma secondo i sondaggi destinati alla sconfitta. Per l’ex presidente si tratterebbe di una débâcle, da cui trarrebbe vantaggio il suo ex vice. Per questo l’ex governatore dell’Indiana è uscito allo scoperto per presentarsi, alla vigilia del voto, a fianco di Kemp, che in caso di vittoria dovrà vedersela nuovamente con la star dem Stacey Abrams, sconfitta solo per un soffio nel ’18. Quasi contemporaneamente Trump interverrà accanto a Perdue.


Brian Kemp, il governatore sostenuto da Pence e osteggiato da Trump (Keystone)

È la mossa più coraggiosa e inequivocabile di Pence verso il suo ex capo, con il supporto anche dell’associazione dei governatori repubblicani. Dopo quattro anni di obbedienza totale, Pence ha cominciato a prendere le distanze da Trump in seguito alle sue pressioni perché ribaltasse il voto nel giorno dell’assalto al Congresso. Ha partecipato al giuramento di Joe Biden e poi ha accusato il tycoon di aver "sbagliato" nel sostenere che lui poteva bloccare la ratifica della sua vittoria. Quindi ha visitato il memoriale della vittima dell’assalto suprematista al raduno antifascista di Charlottesville, che Trump aveva cercato di attribuire a entrambe le parti.

Ora scende in campo in una sorta di ‘proxy war’, tramite candidati rivali. Guardando al 2024, quando altri repubblicani potrebbero correre per la Casa Bianca: l’ex segretario di Stato Mike Pompeo, l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley, i senatori Tom Cotton, Tim Scott e Rick Scott, l’ex governatore del New Jersey Chris Christie e soprattutto il controverso governatore della Florida Ron DeSantis, indicato da Time tra le 100 persone più influenti del mondo e secondo nei sondaggi solo a Trump.

Tra le sfide ‘calde’ anche quella per il seggio che Raphael Warnock dovrà riconfermare per non far perdere la maggioranza ai dem al Senato: Trump sostiene il suo controverso sfidante, la leggenda del football Herschel Walker, accusato di aver minacciato la sua ex moglie, di aver gonfiato i suoi risultati imprenditoriali e di aver mentito sulla sua laurea. Un altro test per Trump sarà l’endorsement alla deputata Marjorie Taylor Greene, nota per aver abbracciato teorie cospirative, incoraggiato la violenza e il razzismo.

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