Estero

La Russia potrebbe ‘chiudere il gas’ alla Finlandia entro sabato

La principale azienda finlandese del gas, Gasum, ha rifiutato di passare al pagamento del gas in rubli

(Keystone)
18 maggio 2022
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La principale azienda finlandese del gas, la Gasum, ha dichiarato in un comunicato che l’afflusso di gas naturale dalla Russia alla Finlandia potrebbe essere interrotto venerdì o al massimo sabato. Lo riferiscono i media finlandesi.

L’amministratore delegato di Gasum, Mika Wiljanen, ha dichiarato al quotidiano Helsingin Sanomat che la società si sta preparando da tempo per una possibile interruzione del gas: "Siamo in grado di soddisfare le esigenze immediate durante la stagione estiva, presupponendo che non ci saranno problemi. La sfida sorgerà in inverno, quando il limite sarà la capacità del gasdotto Balticconnector tra Finlandia ed Estonia".

Wiljanen non ha commentato per quanto tempo il gas è stato immagazzinato, a causa della "sensibilità" della questione, e ha detto che l’azienda ha negoziato per aumentare le importazioni di gas con i fornitori occidentali.

"Gasum non accetta la proposta di Gazprom Export di passare ai pagamenti in rubli e pertanto non pagherà in rubli o attraverso l’accordo di pagamento proposto dalla società russa Gazprom. Inoltre, le società hanno un disaccordo significativo in merito ad altre affermazioni avanzate nell’ambito dell’accordo", ha aggiunto l’azienda del gas finlandese nel suo comunicato.

Gazprom aveva chiesto una risposta alla compagnia di gas statale finlandese Gasum entro il 20 maggio. "Secondo fonti dell’Ue – afferma il quotidiano Helsingin Sanomat – la scadenza è la stessa per molti altri Paesi dell’Ue e quindi è possibile che al massimo sabato la fornitura di gas si fermi oltre che in Finlandia anche in molti altri Paesi dell’Ue".

L’azienda russa aveva affermato che l’accettazione dei nuovi termini di pagamento è una condizione affinché le consegne continuino senza interruzioni. La Russia ha interrotto le forniture di gas a Polonia e Bulgaria ad aprile dopo che i Paesi hanno rifiutato le nuove condizioni.

Nelle scorse settimane Gazprom ha inviato una lettera a tutti i suoi clienti europei spiegando che avrebbero potuto continuare a pagare il suo gas senza violare le sanzioni grazie a un nuovo decreto del Cremlino dell’inizio di maggio: i saldi in euro, o dollari, sarebbero scambiati dal Centro nazionale di compensazione russo, escludendo ogni rapporto diretto con la Banca centrale di Mosca, sotto sanzioni. Una lettura esaminata nello scorso weekend anche da Bruxelles che aveva parlato, tra i mille distinguo, di uno spiraglio.

La procedura di pagamento prevista dal decreto russo del 31 marzo violerebbe le sanzioni Ue, ma ci sono opzioni disponibili per le aziende per continuare a pagare il gas in euro o dollari in linea con i contratti concordati, ha affermato due giorni fa un portavoce della Commissione Ue in una nota interpretativa delle linee guida per le aziende. Ma tra quelle opzioni non c’è e non ci deve essere anche l’apertura di un conto in rubli nelle banche russe che "va oltre le nostre indicazioni", ha spiegato ieri Bruxelles.

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