Estero

Biden invia altri droni a Kiev, ‘Putin non vincerà mai’

Dall’inizio del conflitto gli Stati Uniti hanno stanziato 3,4 miliardi di dollari di aiuti militari all’Ucraina. L’ottavo pacchetto è da 800 milioni

Il presidente statunitense Joe Biden
(Keystone)

"Putin non vincerà mai in Ucraina, non riuscirà mai a occuparla del tutto": Joe Biden alza il tono della sfida con la Russia annunciando dalla Casa Bianca un ulteriore pacchetto di aiuti militari da 800 milioni di dollari per "il fronte della liberta" ucraino contro la nuova offensiva russa nel Donbass, in quella che ha definito "una finestra critica" del conflitto. Gli Usa "non rinunceranno mai a combattere contro i tiranni", assicura, dopo aver messo in discussione anche la presa di Mariupol per mancanza di prove.

Poco prima il commmander in chief aveva illustrato gli ultimi sforzi americani ricevendo a sorpresa il premier ucraino Denys Shmyhal, che poi ha incontrato la speaker della Camera Nancy Pelosi, i leader del Congresso e il capo del Pentagono Lloyd Austin a margine degli incontri a Washington con i dirigenti del Fmi e della Banca Mondiale per far fronte a un fabbisogno stimato in cinque miliardi di dollari al mese sino a luglio. Nelle stesse ore il premier spagnolo Pedro Sanchez e il suo omologo danese Mette Frederiksen sono sbarcati a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un ennesimo gesto di sostegno da parte europea che potrebbe essere emulato presto anche da Emmanuel Macron.

Il nuovo pacchetto di aiuti militari americano, l’ottavo dallo scorso agosto per un totale di 3,4 miliardi di dollari dall’inizio della guerra, comprende un vero e proprio arsenale offensivo: artiglieria pesante e 72 cannoni Howitzer da 155 mm (oltre ai 18 già inviati) con 144 mila munizioni, nonché 121 droni Phoenix Ghost (creati su misura dall’aviazione Usa per le esigenze delle forze armate ucraine) che hanno un raggio d’azione più ampio rispetto agli Switchblade, i ‘droni kamikaze’ già inviati dagli Stati Uniti. Le nuove forniture arriveranno a Kiev nel weekend, in quella che ormai è una vera e propria corsa contro il tempo per far affluire in Ucraina "armi ogni giorno", come ha detto Biden. "Siamo in un periodo critico in cui si prepara il terreno per la prossima fase di questa guerra", ha sottolineato il capo della Casa Bianca. "Gli Usa e i loro alleati agiranno il più velocemente possibile per continuare a fornire a Kiev le armi di cui ha bisogno", ha promesso, annunciando che la prossima settimana chiederà al Congresso ulteriori fondi.

Il commander in chief ha annunciato anche altri 500 milioni di aiuti finanziari diretti, per garantire l’attività del governo ucraino, e il bando nelle navi russe o legate al governo di Mosca nei porti americani. Infine il lancio di un programma per accogliere sino a 100 mila profughi ucraini in Usa (finora ce ne sono 5000) tramite lo sponsor di una persona o di una organizzazione no profit americana. Gli interessati dovranno sottoporsi a "rigorosi" controlli di sicurezza e sanitari, inclusa la vaccinazione anti-Covid. Una volta soddisfatti tutti i requisiti, potranno ottenere un permesso umanitario per restare negli Usa fino a un massimo di due anni, quindi potranno fare domanda per un permesso di lavoro.

"Sono molto lieto di dire, con cauto ottimismo, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze... e di quando esattamente ne abbiamo bisogno: non tra settimane o tra un mese, ma immediatamente, in questo momento", ha commentato Zelensky, mentre anche Madrid annunciava l’invio un maxi carico di armamenti da 200 tonnellate. Berlino resta invece meno in sintonia con le richieste di Kiev: secondo Bild, il governo Scholz avrebbe tolto le armi pesanti dalla lista finale, nonostante la disponibilità dell’industria tedesca a fornirle "nel breve e medio termine".

Nel frattempo il Cremlino risponde all’ultimo round di sanzioni americane, annunciando contro sanzioni verso 29 funzionari, imprenditori e giornalisti Usa, tra cui la vicepresidente Kamala Harris e l’ad di Meta, Mark Zuckerberg.

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