Estero

La pandemia spinge in su l’utile di Lego: +33%

La multinazionale danese degli storici mattoncini ha fatto registrare anche una crescita dei ricavi del 27%

19 aprile 2022
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La pandemia da Covid 19 ha spinto l’utile di Lego, salito del 33% a 13,3 miliardi di corone (1,79 miliardi di euro). Un risultato che si è riflesso sui conti di Kirkbi Invest, che ha quadruplicato l’utile da 6,4 (0,86 mld euro) a 27 miliardi di corone (3,63 mld euro).

Il fondo investe in diversi settori oltre che in Lego, di cui ha una quota pari al 75%. Tra società quotate e non quotate il rendimento degli investimenti è stato pari a 15,6 miliardi di corone (2,1 mld euro) nel 2021.

Quanto a Lego, controllata al 75% dal fondo danese Kirkbi Invest, lo scorso 8 marzo ha reso noti i risultati del 2021 con ricavi in crescita del 27% a 55,3 miliardi di corone danesi (7,42 miliardi di euro), con un progresso del 22% delle vendite, salite più della media del settore dei giocattoli nel mondo. Rivolgendosi ai "24mila colleghi" l’amministratore Niels B. Christiansen aveva espresso la propria gratitudine ai dipendenti e il loro "impegno appassionato" profuso con "estrema dedizione e resilienza" per consentire al mondo di "continuare a giocare". Il manager aveva inoltre sottolineato la "forza finanziaria" raggiunta dal Gruppo per poter "accelerare gli investimenti strategici e poter raggiungere ancora più bambini nel lungo periodo".

Titolare del fondo Kirkbi Invest è la famiglia del fondatore Ole Kirk Kristiansen, che controlla la multinazionale dei mattoncini giocattolo ormai da 4 generazioni. Il Gruppo fu fondato nel 1932, la produzione dei primi mattoncini a incastro iniziò nel 1949, per assumere la forma attuale 9 anni più tardi. Il nome Lego nasce dall’espressione danese ‘leg godt’ (gioca bene).

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