Estero

Vent’anni oggi dallo schianto di un aereo contro il ‘Pirellone’

Il velivolo da turismo era partito da Locarno. Oltre al pilota morirono due persone che si trovavano nel grattacielo. Si temette un attacco terroristico.

(Keystone)
18 aprile 2022
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Sono passati esattamente vent’anni dal giorno in cui un aereo da turismo, guidato da Luigi Fasulo, si schiantò contro il grattacielo Pirelli. Erano esattamente le 17.42 quando il pilota, partito da Locarno, centrò il Palazzo uccidendo due persone. L’inchiesta dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo stabilì che la causa dello schianto era stata imperizia del pilota, scartando l’ipotesi di suicidio. L’inchiesta giudiziaria si chiuse nel 2004 con una archiviazione per morte del colpevole, ovvero Fasulo.

Un incidente costato la vita ad Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti, due avvocati della Regione che si trovavano al lavoro al ventiseiesimo piano. Il boato, i vetri in frantumi finiti a centinaia di metri, decine i feriti nell’incidente accaduto in un giorno sono indelebili nella mente di chi si trovava nel grattacielo, che all’epoca ospitava gli uffici della giunta regionale lombarda, e degli edifici vicini. Subito si temette un nuovo attacco terroristico, come quello avvenuto solo pochi mesi prima, l’11 settembre 2001, a New York.

Una "tragedia" l’ha definita il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che all’epoca era presidente del Consiglio regionale, e che domani interverrà alla commemorazione. "Il 18 aprile – ha scritto sui social – un aereo da turismo squarciò il ventiseiesimo piano del grattacielo, provocando la morte di due avvocatesse della Regione Lombardia, Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti, e molte decine di feriti. Il ricordo di quei terribili momenti è ancora vivo".

Dopo l’incidente il grattacielo fu chiuso per restauri. L’aula del Consiglio regionale fu spostata in una tensostruttura allestita dove ora sorge Palazzo Lombardia.

I funerali di Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti furono celebrati nel Duomo di Milano dall’arcivescovo Carlo Maria Martini alla presenza fra gli altri del governatore Roberto Formigoni, del sindaco Gabriele Albertini, del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e di quello del Senato Marcello Pera oltre a diversi ministri.

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