Estero

Michigan, ‘lascia il taser’ e poi gli spara

Lo scorso 4 aprile, un agente ha ucciso con un colpo alla testa un 26enne afroamericano, fermato per un controllo stradale

La marcia. Con gli occhi chiusi, il papà del 26enne freddato
(Keystone)
13 aprile 2022
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Un agente spara e uccide un afroamericano mentre è terra. Un nuovo video shock torna ad accendere il dibattito sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia. L’incidente è avvenuto il 4 aprile a Grand Rapids, in Michigan, ma la polizia ha diffuso il filmato solo ora.

Le immagini, riprese da diverse telecamere, mostrano il 26enne Patrick Loyola a terra e un poliziotto che lo immobilizza con la gamba sulla schiena. I due si stanno scontrando sul taser estratto dall’agente. "Lascialo", si sente urlare il poliziotto. "Lascia il taser", ripete l’agente prima di estrarre la pistola e colpire il 26enne alla testa.

Il ragazzo era stato fermato per un controllo stradale. "Durante lo scontro l’agente ha sparato. Sarà trattato come chiunque altro", afferma il capo della polizia Eric Winstrom senza rilasciare il nome dell’agente. "Se sarà incriminato riveleremo il nome", aggiunge.

Una marcia di protesta davanti al commissariato

La diffusione del video è stata preceduta da una manifestazione davanti al commissariato della polizia. Centinaia di persone sono infatti scese in piazza per chiedere giustizia per Loyola cantando ‘Black Lives Matter’ e ‘No justice, no peace’. Nei giorni scorsi Winstorm ha incontrato la famiglia di Loyola, che si è trasferita negli Stati Uniti dal Congo nel 2014.

Di fronte alle immagini scioccanti, che gli sono state mostrate prima di renderle pubbliche, il padre di Loyola è rimasto gelato, ‘quasi svenuto’ di fronte a suo figlio ‘sdraiato a terra con un agente sopra di lui che ha tirato fuori la pistola e gli ha sparato alla testa", ha raccontato il pastore Israel Siku che ha accompagnato il papà del ragazzo alla polizia.

"È stata un’esecuzione", ha commentato la famiglia. "Ancora una volta ci viene ricordato quanto velocemente l’interazione con la polizia può rivelarsi fatale per un afroamericano negli Stati Uniti", afferma il legale dei diritti civili Benjamin Crump, l’avvocato che si è occupato del caso di George Floyd, il volto del movimento Black Lives Matter.

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