Il sindaco di Mariupol: ‘21’000 civili uccisi’

Il sindaco di Mariupol: ‘21’000 civili uccisi’

Lo ha affermato il sindaco Vadym Boichenko in tv, secondo quanto riporta il Guardian. Segui il live de laRegione

Parlando al Cosmodromo di Vostochny di quella che Mosca definisce l’"operazione speciale", il presidente russo Vladimir Putin non ha dubbi sul fatto che l’obiettivo di proteggere il Donbass sarà raggiunto.Quello che si sta facendo, sostiene, è salvare le persone da una parte e mettere in sicurezza la Russia dall’altra. E Mosca non aveva altra scelta, perché lo scontro con le forze anti-russe in Ucraina era inevitabile, era solo una questione di tempo. E spiega che lo si doveva fare perché secondo lui Kiev, incoraggiata dall’Occidente, si rifiutava di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica. Quanto all’attuale posizione russa, lo zar afferma che il suo Paese non si chiuderà e che è impossibile isolarlo. Anzi, Mosca è pronta a cooperare con quanti lo desiderino. Intanto incassa dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko la promessa che Minsk resterà sempre al suo fianco, in qualsiasi modo evolva la situazione.

Isolare Mosca è invece proprio l’obiettivo del suo rivale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel suo intervento al parlamento lituano incalza l’Europa, dicendo che senza uno stop agli acquisti di gas russo non si potrà costringere Mosca alla pace. E chiede di fissare scadenze specifiche per abbandonare o limitare in modo significativo il consumo dell’energia che arriva dalla Russia. Kiev torna poi a denunciare che nelle aree occupate dai russi e poi liberate, continua il lavoro sui crimini di guerra, e quasi ogni giorno si scoprono nuove fosse comuni e si ha testimonianza di torture e stupri, anche di minorenni.

Intanto torna l’allarme armi chimiche: secondo Kiev, i russi avrebbero fatto cadere un drone con sostanze tossiche sulla città assediata di Mariupol, ma i separatisti di Donetsk smentiscono: "non le abbiamo usate", anche se il battaglione nazionalista Azov parla di bruciori e vertigini, oltre ad altri sintomi, fra coloro che sono venuti a contatto della sostanza. Il Pentagono fa sapere di non essere attualmente in grado di confermare se armi chimiche siano state usate, ma continuano le verifiche. Monitoraggi anche da Londra, con il responsabile delle Forze armate che afferma che se ci fosse la prova, allora tutte le opzioni sarebbero sul tavolo in termini di una risposta internazionale. Così come da Bruxelles arriva l’altolà: i responsabili dell’eventuale uso di uso di armi chimiche in Ucraina ne risponderanno.

Oltre 10 mila civili sono morti a Mariupol, dice il sindaco della città Vadym Boychenko, e il bilancio potrebbe arrivare a superare i 20 mila, in una città da settimane sotto attacco e dove lo scarseggiare di cibo e forniture ha lasciato molti corpi sulle strade. Nel corso della battaglia per la città portuale l’esercito russo sostiene di aver bloccato un centinaio di militari ucraini mentre tentavano uno sfondamento per uscire dalla città. Mosca afferma che con raid aerei e bombardamenti d’artiglieria ne avrebbero uccisi una cinquantina, costringendo altri 42 alla resa.

Nel dramma della guerra chi paga di più sono i più piccoli. Secondo l’Unicef, circa 4,8 milioni dei 7,5 milioni di bambini ucraini sono stati sfollati dall’inizio del conflitto, e quasi due bambini su tre non hanno più una casa dove vivere. Nelle comunità sotto attacco rimaste nel paese, almeno un milione e mezzo di bambini potrebbe essere a rischio di non avere abbastanza di che nutrirsi. Inoltre, gli attacchi alle infrastrutture del sistema idrico e la mancanza di energia elettrica hanno lasciato circa 1,4 milioni di persone senza accesso all’acqua. E altri 4,6 milioni di persone hanno solo un accesso limitato.

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21:15

Arrestato Viktor Medvedchuck, deputato dell'opposizione filorussa in Ucraina

 

Roma - È stato arrestato con un'operazione speciale dell'intelligence ucraina Viktor Medvedchuck, deputato dell'opposizione filorussa 'Piattaforma di opposizione per la vita'. Lo ha annunciato su Telegram il presidente Volodymyr Zelensky postando una foto di Medvedchuck ammanettato che indossa l'uniforme delle forze armate ucraine.

20:42

Ucraina: "armi chimiche a Mariupol", l'Occidente avverte Mosca

Occhi e mucose infiammate, secchezza delle fauci, difficoltà respiratorie, tachicardia. Nell'assedio infinito di Mariupol, dove secondo le ultime stime del sindaco i morti sono almeno 21mila, i russi avrebbero attaccato anche con bombe al fosforo. Sostanze tossiche fatte piovere da un drone che ha preso di mira i difensori della città portuale strategica, sempre più schiacciata sotto il peso dell'offensiva.

Secondo la denuncia del battaglione Azov, ultimo vero bastione della resistenza, tre persone hanno evidenziato "chiari segni di avvelenamento chimico", ma nessuno di loro ha subito "gravi conseguenze", visto che le munizioni vietate sarebbero cadute in una zona relativamente isolata. "È impossibile indagare la scena del crimine per via del fuoco nemico, perché i russi continuano a usare la tattica di nascondere i loro crimini", ha spiegato il reggimento di combattenti ucraini, mentre i feriti raccontano di un improvviso e denso fumo bianco e poi di difficoltà a respirare e gambe che cedevano "come cotone".

Un'accusa confermata anche dall'amministrazione civile di Mariupol e che, soprattutto, trova la sponda degli Usa. "Abbiamo informazioni credibili che i russi possano usare gas lacrimogeni, o altri strumenti antisommossa, mescolati ad agenti chimici, nell'ambito della loro offensiva contro Mariupol", ha spiegato il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

L'incubo delle armi chimiche insomma aleggia sempre di più sull'Ucraina, come dimostra anche un'altra denuncia giunta da Novoyakovlivka, un villaggio nella vicina regione di Zaporizhzhia, colpito secondo le autorità locali "con bombe al fosforo", i cui effetti sarebbero stati attenuati dalla pioggia. Accuse che Mosca ha sempre smentito, rispedendole al mittente come presunte "provocazioni".

Anche se, solo poche ore prima del presunto attacco, il vicecomandante delle milizie separatiste di Donetsk, il colonnello Eduard Basurin, aveva minacciato l'uso di "armi chimiche" per "stanare le talpe", riferendosi in particolare ai tunnel delle acciaierie Azovstal di Mariupol, in cui troverebbero rifugio i tremila combattenti di Azov. Che possa trattarsi di una strategia ben precisa è il timore anche del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha espresso "preoccupazione per un possibile attacco con armi chimiche nella nuova fase del terrore".

Se accertato, l'impiego di armi vietate nell'attacco potrebbe scatenare nuove reazioni dall'Occidente. Gli ammonimenti rimbalzano da Bruxelles a Londra. La Gran Bretagna, ha spiegato il viceministro della Difesa James Heappey, sta "lavorando con urgenza" per verificare le denunce. E se verranno provate, ha aggiunto, "tutte le opzioni sono sul tavolo" in termini di risposta internazionale.

Non si fermano neppure le atrocità della guerra convenzionale. Sempre a Mariupol, la Caritas ha denunciato che due operatrici "sono state forzatamente portate in Russia" dalla sua sede locale, dove sette persone erano morte nel bombardamento di un tank russo. L'offensiva russa prosegue intanto la sua avanzata nel Donbass, verso cui si dirige un maxi-convoglio militare dalla regione russa di Rostov, mobilitato insieme alle truppe di rinforzo per sferrare l'attacco definitivo, mentre centinaia di migliaia di civili sono fuggiti negli ultimi giorni verso ovest.

In tutta l'Ucraina, nel frattempo, continuano a emergere gli orrori. La procuratrice generale Iryna Venediktova parla di 5'800 episodi di sospetti crimini di guerra sotto indagine. Nelle città già attaccate dai russi, i bilanci diventano sempre più drammatici. A Bucha, secondo il sindaco Anatoliy Fedoruk, i corpi di civili uccisi rinvenuti sono saliti a 403, mentre ancora si scava in altre fosse comuni. E a Severodonetsk, nella regione orientale di Lugansk, sono state trovate altre 400 sepolture.

19:44

Caritas Mariupol, 2 nostre operatrici deportate in Russia

"Due nostre lavoratrici sono state forzatamente portate in Russia". Lo ha rivelato il direttore della Caritas di Mariupol, Fr. Rostyslav Spryniuk, in un'intervista a Tv2000. Le due donne si trovavano nella sede della Caritas Ucraina di Mariupol in cui sono morte sette persone (due erano operatori della Caritas Ucraina che si erano rifugiati lì con i famigliari) sotto i colpi di un carro armato russo.

"Sono state portate con la forza in Russia - ribadisce il direttore - I soldati russi la chiamano 'evacuazione volontaria' ma quando l'evacuazione è sotto la minaccia delle mitragliatrici non si può chiamare 'volontaria'".

Le due lavoratrici, ha spiegato il direttore della Caritas di Mariupol - la cui intervista a Tv2000, anticipata stasera dal Tg2000, andrà in onda integralmente domani 13 aprile alle 15.15 nel programma 'Siamo noi' - "erano nel centro Caritas ma in un altro edificio. Si sono salvate perché si trovavano sotto le scale. Sono state coperte dalle macerie ma sono riuscite a scavarsi una via d'uscita. Non possiamo rivelare i loro nomi, per non metterle in pericolo".

19:44

Sindaco Mariupol, 'distrutte le case di 84mila cittadini'

"A Mariupol sono state distrutte le case di 84mila cittadini, sono circa due milioni metri quadri: servono 2,3 miliardi di dollari per ricostruire questi alloggi e creare almeno condizioni di vita basilari". Lo ha detto in una intervista ad un sito ucraino on line il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko in cui traccia un bilancio della distruzione in città dopo un mese di assedio russo. "Secondo le stime preliminari, il fabbisogno generale per il ripristino delle infrastrutture della città è salito a 12,5 miliardi di dollari -ha precisato- l'unica operazione speciale che Putin ha condotto con successo è stata un'operazione speciale per distruggere Mariupol e uccidere civili. La Germania nel 1941 sembrava invincibile. Ma alla fine il male è stato punito. Per decenni i tedeschi hanno pagato i risarcimenti. Ecco come sarà per la Russia. Pagheranno per tutto"

18:36
Il sindaco di Mariupol: ‘21’000 civili uccisi’Sono circa 21 mila, secondo le ultime stime, i civili uccisi dai russi a Mariupol. Lo ha affermato il sindaco Vadym Boichenko in tv, secondo quanto riporta il Guardian. Intanto, il vicesindaco di Mariupol, Serghei Orlov, ha confermato la denuncia del battaglione Azov di un presunto attacco chimico russo sulla città, che sarebbe stato compiuto con bombe al fosforo. “Non possiamo fornire informazioni più dettagliate" sulla natura degli ordigni. "Ma abbiamo la conferma dai militari che è avvenuto”, ha detto Orlov, citato da Unian. “Ora è necessario portare a Mariupol la luce, il riscaldamento, l’acqua per tentare un po’ di esistenza. Ma per ritornare alla vita di prima, per tornare alla Mariupol prima della guerra ci vorranno dai 7 ai 10 anni”, ha ggiunto ad un sito ucraino online il sindaco Boychenko. Il primo cittadino della città assediata racconta anche “le tante difficoltà per far evacuare Mariupol: la nostra capacità di evacuare la città è stata costantemente messa a dura prova, proviamo un percorso alla volta, non smettiamo mai, lavoriamo ad un nuovo itinerario”.
17:48

Steinmeier, Kiev non ha voluto la mia visita

Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha affermato di aver proposto una visita a Kiev, che "non la ha voluta".

"Ero pronto a farlo ma a quanto pare, e devo prenderne atto, non è stato voluto da Kiev", ha aggiunto Steinmeier, confermando di aver proposto una visita in Ucraina assieme al presidente della Polonia e a quelli dei tre Paesi Baltici, per dare "un forte segno della solidarietà europea".

La visita del presidente tedesco sarebbe però stata rifiutata dal presidente ucraino Zelensky, secondo quanto ha riportato questo pomeriggio una prima esclusiva della Bild. Motivo del rifiuto della visita da parte di Kiev sarebbero le posizioni di apertura verso la Russia che Steinmeier ha avuto per molti anni.

Proprio oggi Steinmeier ha tuttavia ripetuto parole di forte e dura condanna verso Mosca e Vladimir Putin.

17:28

Guardia di frontiera ucraina, 870 mila profughi tornati nel Paese

Oltre 870 mila ucraini fuggiti dopo l'invasione russa del 24 febbraio sono tornati nel Paese. Ne ha dato notizia l'ufficio della guardia di frontiera ucraina, riporta The Kyiv Independent.

Dal canto suo, come riporta Unian, il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolya ha dichiarato che i negoziati con la Russia sono "estremamente difficili" ma continuano "online nei sottogruppi di lavoro".

17:25

 Kiev, bombe al fosforo anche su villaggio Zaporizhzhia

"Gli occupanti russi continuano a commettere crimini di guerra bombardando edifici residenziali in insediamenti pacifici, anche con munizioni proibite. La notte del 12 aprile, il villaggio di Novoyakovlivka", nella regione di Zaporizhzhia, "è stato bombardato con bombe al fosforo. A causa del tempo piovoso non ci sono stati incendi, nessuno è rimasto ferito o ucciso. Ci sono case danneggiate". Lo affermano le autorità locali, citate da Ukrinform. Nelle scorse ore, un sospetto attacco con le stesse armi proibite era stato denunciato a Mariupol.

Dal canto suo, il cardinale Jean Claude Hollerich, arcivescovo lussemburghese e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione europea ha dichiarato: "sono stato alla frontiera tra l'Ucraina e la Polonia e ho incontrato molti volontari polacchi, irlandesi, statunitensi, portoghesi e in molti dei loro occhi ho visto una felicità che non si vedeva più da molto tempo negli occhi dei cittadini europei. E' la felicità dell'accogliere l'altro nella propria casa, con la propria tasca. Rinnovo il mio appello ai leader politici affinché la nostra Europa torni ad essere un posto migliore con i suoi valori e principi di solidarietà e accoglienza della vita che in questi giorni ci rendono molto orgogliosi".

Il presidente dei vescovi europei ha rilanciato la sua denuncia circa i fenomeni di traffico degli esseri umani che si stanno riscontrando proprio alle frontiere ucraine e che coinvolgerebbero soprattutto donne e bambini in fuga dalla guerra. "Dobbiamo essere cauti e vigili - ha esortato - per proteggere le potenziali vittime che rischiano di cadere nelle reti degli schiavisti del XXI secolo".

16:12

Sindaco, a Bucha ritrovati finora i corpi di 403 civili

A Bucha sono stati trovati finora 403 corpi di civili uccisi dalle truppe russe nei giorni dell'occupazione ma il numero crescerà ancora. Lo ha detto il sindaco della città Anatoliy Fedoruk, riporta il Guardian, nel corso di un briefing spiegando che è troppo presto perché i residenti fuggiti tornino nelle loro case.

16:05

Putin, le tattiche sono state decise per un'azione forte in Donbass

Le tattiche dell'"operazione militare speciale" in Ucraina sono state decise in base alla necessità di un'azione vigorosa nel Donbass. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in conferenza stampa spiegando che "le operazioni in alcune regioni dell'Ucraina perseguivano l'obiettivo di bloccare le forze nemiche, effettuare un attacco, distruggere le infrastrutture militari e creare le condizioni per un'azione più vigorosa nel Donbass".

L'obiettivo dell'operazione, ha aggiunto Putin, è di "fornire assistenza alle persone nel Donbass, che sentono i loro legami inseparabili con la Russia e che sono state esposte al genocidio per otto anni".
 
 

15:27

Putin, Kiev ha portato i negoziati in un vicolo cieco

"Gli ucraini hanno spinto i negoziati in un vicolo cieco. Sono loro che hanno creato difficoltà a portarli a un livello accettabile e l'operazione andrà avanti finché non ci saranno negoziati accettabili". Lo ha detto Vladimir Putin.

Il presidente russo ha anche bollato come "fake" le notizie sui massacri di Bucha, in Ucraina.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko "mi ha anche dato alcuni documenti oggi. Documenti che sono stati anche forniti" ai servizi segreti della Russia, "Fsb: intercettazioni su come e chi è giunto in quella comunità, usando quali mezzi di trasporto, per creare le condizioni per l'organizzazione di queste provocazioni e un'operazione sotto falsa bandiera", ha aggiunto Putin.

"I colloqui con l'Ucraina sono cominciati in buona parte grazie a Lukashenko. La Bielorussia è il posto perfetto per i negoziati", ha proseguito Putin, a margine della visita al Cosmodromo di Vostochny insieme all'omologo bielorusso Alexander Lukashenko.

14:54

Putin, più integrazione con Minsk contro sanzioni

"E' importante rafforzare l'integrazione di Russia e Bielorussia alla luce della guerra totale delle sanzioni dell'Occidente". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, a margine della visita al Cosmodromo di Vostochny insieme all'omologo bielorusso Alexander Lukashenko.

"Quello che sta accadendo in Ucraina è una tragedia, ma la Russia non aveva scelta", ha aggiunto Putin.

14:23
Putin: l’obiettivo di proteggere il Donbass sarà raggiuntoIl presidente russo Vladimir Putin non ha dubbi sul fatto che il “nobile” obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto. “Questo è quello che accadrà. Non ci sono dubbi. Gli obiettivi sono perfettamente chiari e sono nobili”, ha sottolineato Putin parlando ai lavoratori dell’industria spaziale al Cosmodromo di Vostochny. “Il principale obiettivo è aiutare le persone nel Donbass, che noi abbiamo riconosciuto. E lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall’Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass”, ha aggiunto. Putin ha anche detto che la Russia “è pronta a cooperare con tutti i partner che lo desiderano” e “non ha intenzione di chiudersi”. “Non abbiamo intenzione di chiuderci", ha assicurato il presidente russo. "Nel mondo moderno è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno e completamente impossibile isolare un Paese così grande come la Russia. Quindi lavoreremo con i partner che vogliono interagire”.    
14:22

Tass, Kiev espropria 10 navi russe nel porto di Odessa

"Le autorità ucraine hanno confiscato 10 navi russe che erano in fase di manutenzione nel porto di Odessa per nazionalizzarle". Lo rende noto l'Ufficio statale di investigazione dell'Ucraina (SBI) in una dichiarazione ripresa dalla Tass.

"Gli investigatori del SBI, assistiti dalle guardie costiere e dalla 17° unità del Servizio di frontiera dello Stato, hanno impedito a 8 navi da carico russe e 2 petroliere, che erano in manutenzione nel porto di Odessa, di lasciare l'Ucraina. Le navi erano coinvolte nelle attività logistiche della Russia nel Mar Nero e nel Danubio", si legge nel comunicato. Secondo lo SBI, si "continua a lavorare per individuare e nazionalizzare" le proprietà russe in Ucraina.

14:07

Esercito, congelata la cooperazione tra Svizzera e Russia

La collaborazione era stata sancita con l’adesione dei due Paesi al Partenariato per la pace negli anni ’90. Già ridotta dopo l’annessione della Crimea.

Leggi tutto l'articolo

14:05

Kiev, creato un elenco di 100 'traditori'

"L'Agenzia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione e l'ONG HONEST Movement hanno inserito nel registro dei traditori le prime 100 persone, tra cui 13 media". Lo annuncia su Fb il Consiglio nazionale per le trasmissioni tv e radio, ripreso da Ukrinform.

Tra i 100 "traditori", ci sono "73 politici, 13 funzionari delle forze dell'ordine, 13 media e un giudice". Il registro contiene dati sui "collaborazionisti" di 14 regioni dell'Ucraina. Secondo Ukrinform, sono già stati aperti "637 casi di tradimento e collaborazionismo in Ucraina".

La procedura per schedare i collaborazionisti sarebbe la seguente: "Prima di aggiungere una persona alla lista, il Movimento Onesto controlla il nome e collabora attivamente con le forze dell'ordine e le organizzazioni pubbliche per la verifica le informazioni", poi si aggiunge e l'elenco si può consultare su internet.

Il registro è diviso in 4 categorie: "politici, giudici e avvocati, media e forze dell'ordine".

Sempre il Movimento Onesto poi, si legge ancora su Ukrinform, "continua a cercare collaboratori e incoraggia tutti coloro che hanno informazioni su questo a condividerle". Il 3 marzo, la Verkhovna Rada, ricorda l'agenzia ucraina, aveva "approvato una legge che criminalizza la collaborazione" con l'invasore russo.

12:40

Zelensky, senza stop al gas l'Ue non costringerà Putin alla pace

"Se si discute seriamente del petrolio solo per il sesto pacchetto di sanzioni, il mondo non si rende conto a quale guerra si sta preparando la Russia. Se non c'è ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci può essere certezza che l'Europa abbia una volontà comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento al parlamento lituano, secondo quanto riportano i media ucraini.

12:18

Voci di arresto a Mosca per Surkov, l'ex ideologo di Putin

L'ex deputato della Duma ed ex vicepremier russo Vladislav Surkov, fino a poco tempo fa uno dei più stretti consiglieri personali di Vladimir Putin e considerato il suo ideologo, sarebbe stato messo agli arresti domiciliari. Lo afferma l'ex deputato russo Ilya Ponomarev citato dalla Pravda. Lo stesso Pomomarev afferma comunque che al momento non ci sono conferme.

Surkov, 57 anni, imprenditore e politico, per anni è stato una figura chiave nell'amministrazione Putin, tanto da essere soprannominato il "Rasputin del Cremlino". Caduto in disgrazia dopo l'inizio della guerra contro l'Ucraina, era stato improvvisamente silurato dal presidente russo a fine febbraio.
 
 

11:43

Putin: l'obiettivo di proteggere il Donbass sarà raggiunto

Il presidente russo Vladimir Putin non ha dubbi sul fatto che il "nobile" obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto.

"Questo è quello che accadrà. Non ci sono dubbi. Gli obiettivi sono perfettamente chiari e sono nobili", ha sottolineato Putin parlando ai lavoratori dell'industria spaziale al Cosmodromo di Vostochny.

"Il principale obiettivo è aiutare le persone nel Donbass, che noi abbiamo riconosciuto. E lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall'Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass", ha aggiunto.

Putin ha anche detto che la Russia "è pronta a cooperare con tutti i partner che lo desiderano" e "non ha intenzione di chiudersi". "Non abbiamo intenzione di chiuderci", ha assicurato il presidente russo. "Nel mondo moderno è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno e completamente impossibile isolare un Paese così grande come la Russia. Quindi lavoreremo con i partner che vogliono interagire".
 
 

10:27

Concordati per oggi nove corridoi umanitari

Anche oggi nove corridoi umanitari sono stati concordarti in Ucraina per evacuare i civili. Lo fa sapere la vice prima ministra Iryna Vereshchuk su Telegram. Il corridoio dalla città assediata di Mariupol a Zaporizhzhia funziona solo per chi parte con mezzi propri. Anche l'evacuazione dalle città della regione di Zaporizhzhia, precisa la vicepremier, avverrà con mezzi propri.

10:20

Distrutto il centro Caritas di Mariupol, 7 vittime

È stata distrutta la sede della Caritas Ucraina di Mariupol e ci sono vittime. A dare la notizia è stata la Caritas Ucraina su Twitter e, raggiunta ieri sera dal Sir - l'agenzia dei vescovi italiani -, la presidente dell'organizzazione Tetiana Stawnychy ha confermato l'informazione.

L'edificio è stato colpito da un carro armato russo. In quel momento, c'erano persone che si nascondevano nel centro dai bombardamenti e cercavano un posto sicuro. Sette persone sono morte, tra cui due dello staff.

"È una tragedia per tutti noi", dice Tetiana Stawnychy, "specialmente per la nostra comunità Caritas di Mariupol. Non abbiamo altre informazioni al momento e non è possibile recarsi sul posto".

Il centro - racconta la presidente Caritas - in realtà non stava lavorando. La città è sotto bombardamento e le persone avevano trovato lì un rifugio.

10:06

Arrestato in Russia un oppositore del Cremlino

Uno dei principali oppositori del Cremlino ancora residente in Russia, Vladimir Kara-Murza, 40 anni, è stato arrestato ieri vicino a casa sua. Lo ha annunciato il suo avvocato.

"Ho saputo del suo arresto meno di 10 minuti fa, mi unirò a lui", ha detto all'agenzia di stampa Interfax il suo legale Vadim Prokhorov. Le ragioni dell'arresto non sono state rese note.

Kara-Murza ha ripetutamente criticato l'intervento militare di Mosca in Ucraina negli ultimi giorni. È un ex giornalista ed era vicino al leader dell'opposizione Boris Nemtsov, assassinato nel 2015. È scampato a due tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017.

09:57

Parigi espelle sei spie russe "sotto copertura diplomatica"

Parigi ha espulso sei spie russe che si trovavano in Francia "sotto copertura diplomatica".

Il ministero degli Esteri francese ha precisato ieri in un comunicato che le attività dei sei russi, che operavano sotto copertura dell'ambasciata di Mosca a Parigi, "si sono rivelate contrarie agli interessi nazionali" della Francia.

"In assenza dell'ambasciatore russo, il numero due è stato convocato al Quai d'Orsay per comunicargli questa decisione", aggiunge il comunicato.

La Francia aveva già annunciato l'espulsione di altri 35 diplomatici russi, sempre con l'accusa di attività "contrarie" agli interessi francesi, in una mossa coordinata anche con altri Paesi europei.

09:49

Secondo l'Ucraina Mosca sta preparando l'offensiva per arrivare a Donetsk

"Il nemico proverà probabilmente a prendere il controllo della città di Mariupol, catturare Popasna e lanciare un'offensiva in direzione di Kurakhove per raggiungere i confini amministrativi della regione di Donetsk". Lo annuncia lo Stato maggiore delle forze armate ucraine su Facebook, ripreso da Ukrinform, che parla anche di "segnali di rafforzamento del sistema di difesa aerea nelle aree di Melitopol e Ilovaisk".

"Gli occupanti russi continuano a utilizzare la tattica di collocare attrezzature e manodopera direttamente nelle abitazioni. Pertanto, nei territori temporaneamente occupati delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, gli occupanti utilizzano i locali delle imprese agricole, le infrastrutture energetiche e sociali, le aree centrali degli insediamenti. Ci sono stati casi di nemici che hanno combattuto in abiti civili", ha detto il dipartimento.

09:36

In Ucraina si indaga su oltre 6mila crimini di guerra

Si indaga in Ucraina su più di 6mila presunti crimini di guerra commessi dalle truppe russe dall'inizio dell'invasione. Lo fa sapere l'Ufficio del Procuratore, precisando che si tratta al momento di 6'036 casi.

07:42