Prevista una pena detentiva di sei mesi per i siriani residenti nel Paese che diffondono informazioni “danneggiando il prestigio” dello Stato.
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha promulgato oggi una legge che prevede una pena detentiva di sei mesi per i siriani residenti nel Paese che diffondono informazioni "danneggiando il prestigio" dello Stato. Secondo la precedente legge, solo i siriani residenti all’estero potevano essere finora condannati a pene detentive, probabilmente in contumacia, per aver diffuso informazioni ritenute dannose per lo Stato.
"Ogni siriano che pubblica informazioni false o esagerate che minano il prestigio (...) dello Stato sarà incarcerato per almeno sei mesi", si legge in un comunicato della presidenza siriana. La stessa sanzione si applicherà a qualsiasi siriano che "pubblica informazioni idonee a migliorare la reputazione di uno Stato nemico", ha aggiunto la presidenza, senza specificare di quali Paesi si trattino.
La misura è in realtà applicata da decenni come forma di controllo e repressione da parte del potere centrale siriano, interpretato in maniera autoritaria da più di mezzo secolo da esponenti della famiglia Assad e da loro alleati.
Secondo analisti locali, questa nuova misura mira a contenere le crescenti critiche nei confronti del regime di Damasco da parte di ampi strati dell’opinione pubblica stremata dagli effetti devastanti della peggiore crisi economica degli ultimi decenni.