Estero

Ucraina, già mezzo milione di profughi

In autobus, in treno, in auto. Molto spesso a piedi per chilometri e chilometri infagottati contro il freddo. Sono le stime delle Nazioni Unite.

Ci troviamo di fronte a quella che potrebbe facilmente diventare la peggiore crisi umanitaria e dei rifugiati in Europa negli ultimi decenni", ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres
(Keystone)
28 febbraio 2022
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In autobus, in treno, in auto. Molto spesso a piedi per chilometri e chilometri infagottati contro il freddo, con i bambini più piccoli in braccio e lo sguardo impaurito, trascinandosi dietro quel poco che si è riusciti a prendere prima di scappare.

La grande fuga dalla guerra è un fiume in piena che non si ferma, come le bombe russe sull’Ucraina: 500mila sono i profughi che hanno già attraversato il confine, secondo le stime dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in Polonia soprattutto, e poi in Ungheria, Moldavia, Romania, Slovacchia.

Un ritmo di centomila passaggi al giorno che, se le operazioni belliche non si fermeranno e anzi dovessero intensificarsi, andrà ad aumentare e assumerà proporzioni fino a una settimana fa neanche immaginabili, riversando in Europa tra i tre e i sette milioni di persone, in maggioranza donne e bambini.

"Ci troviamo di fronte a quella che potrebbe facilmente diventare la peggiore crisi umanitaria e dei rifugiati in Europa negli ultimi decenni", dice non a caso il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres nel suo intervento nella riunione d’emergenza dall’Assemblea generale. "Stiamo lavorando 24 ore su 24, sette giorni su sette – aggiunge – per valutare i bisogni umanitari e aumentare la fornitura di aiuti salvavita a molte più persone alla disperata ricerca di protezione e riparo".

Aiuto che l’Europa ha già garantito. Un passaggio sostanziale ci sarà giovedì a Bruxelles con la nuova riunione dei ministri dell’Interno dell’Unione nella quale verrà dato il via libera all’applicazione della direttiva sulla protezione temporanea dei migranti. In sostanza, un visto temporaneo di un anno che renderà a tutti gli effetti gli ucraini in fuga dalla guerra soggiornanti regolari nell’Unione europea. La direttiva non contempla quote obbligatorie per i vari paesi e introduce un sistema di distribuzione su base volontaria: saranno i profughi a scegliere in quale paese andare e potranno lavorare, avere l’assistenza sanitaria, frequentare scuole e corsi di formazione.

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