Estero

I russi già a Donetsk, Usa e Ue preparano le sanzioni

Una colonna di blindati è stata segnalata ieri in tarda serata nell’autoproclamata Repubblica popolare riconosciuta da Mosca

(Keystone)
22 febbraio 2022
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I soldati russi sono già a Donetsk: una colonna di blindati è stata segnalata ieri in tarda serata nella Repubblica di Donetsk dall’agenzia russa Interfax, che cita testimoni sul posto.

Testimoni oculari hanno riferito a Interfax che due colonne di veicoli blindati si trovano attualmente nella Repubblica popolare di Donetsk e si stanno spostando a nord e a ovest.

La missione Osce già prima di mezzanotte riferiva di oltre 3’000 violazioni del cessate il fuoco nell’Ucraina dell’Est.

Ieri sera il presidente russo Vladimir Putin, nel decreto di riconoscimento delle repubbliche separatiste, ha disposto l’invio di una forza di "peacekeeping" per questa fase di transizione. Le forze armate russe svolgeranno funzioni di sostegno alla pace nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, secondo quanto prevedono i decreti sul riconoscimento del Donbass firmati da Putin.

Nel decreto si legge che la decisione di inviare forze russe è stata presa "dopo una richiesta del capo della Repubblica popolare di Donetsk al Ministero della difesa della Federazione Russa, per garantire l’attuazione delle funzioni a sostegno della pace sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk prima della conclusione dell’accordo di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso" con Mosca.

Usa e Ue verso un pacchetto di sanzioni contro Mosca

Stati Uniti e Unione europea preparano un pacchetto di sanzioni verso la Russia dopo la sfida del presidente russo Vladimir Putin sul Donbass.

Il presidente Usa Joe Biden ha già firmato un bando sugli investimenti e le attività commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle regioni separatiste dell’Ucraina, ma saranno prese a breve nuove misure, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, incluse ulteriori sanzioni.

La Casa Bianca sta valutando misure per stabilizzare i prezzi di petrolio e gas nel caso di un ulteriore deterioramento delle tensioni in Ucraina con la Russia. Secondo quanto riportato dal Washington Post, una delle ipotesi considerate è quella di un nuovo rilascio delle riserve petrolifere strategiche nel tentativo di proteggere gli americani da un possibile balzo dei prezzi nel caso in cui la Russia decidesse di ridurre le sue esportazioni globali di prodotti petroliferi.

A Bruxelles questa mattina si riuniscono gli ambasciatori dei Paesi Ue (Coreper), che daranno il via all’esame di un primo pacchetto di sanzioni: sul tavolo, si è appreso, ci sono misure "mirate" nei riguardi "di individui coinvolti nell’azione" messa in campo dalla Russia e il "blocco dell’export" diretto alle due repubbliche separatiste riconosciute da Mosca. Anche Parigi, presidente di turno dell’Unione, ha parlato di sanzioni "proporzionate contro entità ed individui russi". "L’elenco dei destinatari è in fase di elaborazione, punteremo su una serie di attività localizzate nel Donbass e direttamente legate agli interessi russi e le adatteremo agli sviluppi attuali", ha spiegato ieri in tarda serata l’Eliseo.

Infine Londra. Il premier Boris Johnson annuncerà stamattina sanzioni "importanti" contro la Russia, ha fatto sapere Downing Street, senza però svelare quali.

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