Estero

La Francia valuta super pass e quarta dose contro Omicron

‘Preoccupano gli ospedali’. Israele allenta stretta ai confini. Anche l’Italia vuole mettere l’obbligo vaccinale per andare al lavoro

Mascherina e Torre Eiffel (Keystone)
3 gennaio 2022
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La Francia, alla prese con la peggiore ondata di Covid in Europa, alimentata da Omicron, prova ad uscire dall’angolo stringendo il cerchio intorno ai no vax: l’ipotesi, all’esame del parlamento, è un super green pass per l’accesso a ristoranti e trasporti. Il governo, tra l’altro, studia con i suoi scienziati anche il ricorso alla quarta dose, prevedendo un gennaio di passione negli ospedali. Il modello è Israele, primo Paese a adottare il nuovo richiamo, e che non a caso si è concesso di alleggerire la stretta per gli stranieri provenienti da alcuni Paesi.

“L’onda anomala è arrivata, è enorme, ma non ci lasceremo prendere dal panico“, ha sottolineato il ministro della Sanità Olivier Veran, a fronte di 160mila casi al giorno nell’ultima settimana, con picchi superiori ai 200mila. Il ministro si è rivolto all’Assemblea Nazionale nel giorno in cui è iniziata la discussione su un progetto di legge che punta ad imporre un green pass rafforzato (in cui valga solo la vaccinazione o la guarigione, sul modello italiano), per frequentare spazi ricreativi, bar, ristoranti e trasporti pubblici interregionali. Il dibattito in aula non è facile, anche perché alcuni parlamentari hanno denunciato minacce di morte da parte dei no vax, ma il governo tiene il punto. Perché gennaio sarà "difficile negli ospedali”, tra Covid ed altre “altre patologie” stagionali, ha avvertito Veran, che punta a convincere i restanti cinque milioni di francesi non ancora vaccinati a fare la prima dose. In una fase successiva, e non troppo lontana, potrebbe scattare anche il ricorso alla quarta dose per le persone fragili. "Ne stiamo discutendo con gli scienziati”, ha reso noto il ministro della salute, che comunque ha voluto dare un segnale di ottimismo: “Omicron è meno grave e forse potrebbe essere l’ultima ondata” della pandemia.

Così, nello spirito di voler evitare una nuova chiusura del Paese, le scuole hanno riaccolto gli alunni dopo le vacanze come previsto, semplicemente con un protocollo sanitario rafforzato. Le scuole riapriranno anche in Gran Bretagna, con mascherine e più test, e Boris Johnson scommette sul fatto che non sarà necessario reintrodurre restrizioni drastiche, sul modello lockdown. Nonostante la “pressione considerevole degli ospedali”, ha ammesso il premier, e contagi ancora molto alti (158mila solo in Inghilterra e Scozia).


Il turno di Capodanno in un ospedale francese (Keystone)

Regno Unito spaventato

Londra, così come Parigi, insiste sui richiami vaccinali e da questo punto di vista il riferimento mondiale resta Israele. Che all’indomani del via libera alla quarta dose per gli over 60, l’ha già somministrata a 14mila persone, mentre in 50mila l’hanno richiesta. Le soglie di immunizzazione nel Paese sono altissime e su questo si punta per raggiungere l’immunità di gregge. E anche a dispetto di una prevista fiammata di Omicron, fino a 50mila contagi al giorno, il governo ha deciso di iniziare a riaprire il Paese verso l’esterno, seppur con estrema cautela, per rivitalizzare il turismo. Dal 9 gennaio sarà consentito l’ingresso di stranieri provenienti da una lista di circa 200 Paesi “arancioni” ritenuti a medio-rischio di contagio (e fra questi l’Italia), ma a condizione che si tratti di persone vaccinate o guarite dal Covid. Con un tampone alla partenza ed un molecolare all’arrivo, e l’attesa dell’esito in isolamento. Se si guarda poi all’evoluzione della pandemia nel resto del mondo, c’è la conferma che l’onda sta salendo in Asia e America. Lo dimostra il caso dell’India, dove i contagi sono quasi triplicati in una settimana (da 46mila a 130mila). È l’aumento più forte dall’inizio della pandemia, a cui il governo tenta di porre rimedio lanciando una campagna di vaccinazione per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni: un compito non facile, perché nel subcontinente sono 253 milioni, la più vasta popolazione di adolescenti al mondo. Il via libera al booster per i 12-15enni è scattato negli Stati Uniti, alle prese con una “curva verticale” dei contagi, ha stimato Antony Fauci: 400mila al giorno.

La situazione in Italia

Nessuno slittamento, gli studenti italiani torneranno a scuola il 10 gennaio, come previsto. La quarta ondata della pandemia non accenna a placarsi ma il governo mantiene la linea rigorosa e conferma il calendario scolastico, seppure probabilmente con alcune modifiche almeno per quanto riguarda quarantene e distinzioni tra vaccinati e non nelle classi. Le Regioni, che proprio di questo parleranno domani durante la Conferenza, spingono per eliminare il distinguo e, nel contempo, aumentare la soglia di positivi superata la quale le classi finiscono in Dad. Oggi, intanto, nuove riunioni tecniche a palazzo Chigi in vista di quella che appare sempre più una certezza, ovvero l’estensione del super Green pass al lavoro. Un tema piuttosto complesso, soprattutto per quanto riguarda il mondo del privato, ma che andrà inevitabilmente sciolto a breve. Per questo cresce l’attesa per il consiglio dei ministri di mercoledì, quando le ipotesi potrebbero diventare realtà, forse già da febbraio.

A preoccupare, al momento, sono i dati che riguardano i casi di positività tra i più piccoli, quella fascia di età, cioè, che per ultima ha cominciato il ciclo vaccinale. Circa un contagio su quattro, rivela infatti la Società Italiana di Pediatria, riguarda nell’ultima settimana gli under 20. In un mese i ricoverati tra gli under 19 sono aumentati di quasi 800, 791 per la precisione, passando da 8.632 a 9.423. Dati che fanno il paio con l’andamento della campagna vaccinale, che stenta in particolare nella fascia 5-11 anni, dove si raggiunge appena il 10% di immunizzati, contro il 70% tra i 12enni e i 19enni.

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