Estero

Colpevole l’agente che uccise afroamericano a Minneapolis

Kim Potter uccise il ventenne sostenendo si trattasse di un tragico errore. La giuria la ritiene responsabile di omicidio di primo e secondo grado

Keystone
23 dicembre 2021
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È stata giudicata colpevole Kim Potter, l’agente di polizia che a Minneapolis uccise il ventenne afroamericano Daunte Wright sparandogli con la pistola di ordinanza. Potter ha sempre sostenuto si sia trattato di un tragico errore, avendo scambiato l’arma per il taser.

Potter è stata giudicata dalla giuria (ma solo 12 giurati hanno deciso di esprimere un verdetto) colpevole per entrambi i capi di accusa, omicidio di primo e secondo grado, per i quali rischia rispettivamente fino a 10 e 15 anni di carcere. La condanna per l’ex agente, 49 anni, è attesa per le prossime settimane.

Dopo aver ascoltato ben 33 testimoni in tre settimane di dibattimento processuale, è passata quindi la tesi dell’accusa che ha puntato sulla grave negligenza dell’ex agente nonostante il suo addestramento con le armi da fuoco. La difesa aveva sostenuto la tesi dell’errore: “Non sapeva di avere in mano una pistola, pensava fosse il taser”.

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