Estero

Il Tribunale di Tel Aviv respinge il ricorso del nonno di Eitan

Ma nell’attesa di un possibile ricorso alla Corte Suprema, il bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone per ora non tornerà in Italia

Aya Biran (sin.), la zia del piccolo Eitan
(Keystone)
11 novembre 2021
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Tel Aviv – Il tribunale distrettuale di Tel Aviv ha respinto il ricorso presentato dai legali di Shmuel Peleg, nonno materno del bambino, contro la sentenza di primo grado favorevole ad Aya Biran, zia paterna del piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. Lo si apprende dai legali della famiglia Biran.

“Eitan Biran - si legge nella sentenza, diffusa dai Biran - è stato rapito dall’Italia verso Israele e deve ritornare al suo abituale luogo di residenza in Italia”.

Gli avvocati della famiglia Biran, Shmuel Moran ed Avi Chimi, hanno detto di aver accolto con compiacimento la sentenza della corte distrettuale “e speriamo - hanno aggiunto - che questo sia l’ultimo passaggio prima che Eitan torni alla sua famiglia e alla sua casa in Italia”.

Da parte della famiglia Peleg si esprime rammarico per la sentenza. “Eitan - ha detto il portavoce della famiglia Gadi Solomon - è un bambino israeliano ed ebreo i cui parenti avrebbero voluto che crescesse e fosse educato in Israele”. Gli avvocati della famiglia Peleg stanno studiando la possibilità di ricorrere alla Corte Suprema.

Ad ogni modo Eitan per il momento non tornerà in Italia. La sentenza del tribunale, secondo quanto reso noto dai legali della famiglia Biran, sospende infatti la propria esecutività in vista di un possibile ricorso alla Corte Suprema da parte dei Peleg. È la stessa prassi seguita dopo la sentenza di primo grado che ha dato ragione ad Aya Biran.

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