Estero

Cop26, corsa contro il tempo dopo l’intesa Usa-Cina

A Glasgow si cerca di chiudere oggi con un accordo per contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi. L’obiettivo sembra a portata di mano

L’attivista ugandese Vanessa Nakate alla Cop26 di Glasgow
(Keystone)
11 novembre 2021
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Glasgow – Oramai alla Cop26 di Glasgow è una corsa contro il tempo. Il traguardo della conferenza sul clima è chiudere venerdì con un accordo che tenga il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi. O almeno, che mantenga questo obiettivo ancora raggiungibile (“alive”, dicono i padroni di casa britannici). Ma non ci siamo ancora, anche se il clima non è di pessimismo.

“Oggi è una giornata cruciale – ha detto stamani a Glasgow il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani –. Ci sarà l’impianto delle conclusioni, sulle quali si faranno le rifiniture”. La seconda bozza di documento finale, dopo le osservazioni dei ministri, dovrebbe uscire in nottata. I negoziatori riferiscono che c’è un buon clima, che tutti sono intenzionati ad arrivare a un risultato positivo. L’unico problema è che questo risultato positivo non c’è ancora. E non è neppure in vista.

‘Non ci siamo ancora’

“C’è ancora molto lavoro da fare, e non ci siamo ancora”, ammette in giornata il presidente della Cop26, Alok Sharma. L’accordo di ieri fra Usa e Cina sulla cooperazione per il clima è “un passo importante”, ma i colloqui di oggi “devono preludere a un ulteriore cambio di marcia”. La pensa allo stesso modo il capo negoziatore della Ue, il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans: “Credo che il mondo sia troppo lontano da dove dovrebbe essere per raggiungere l’obiettivo di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale. Abbiamo iniziato con 2,7 gradi. Ora ci avviciniamo a 2”. Però, aggiunge, “la stragrande maggioranza dei Paesi presenti a questa conferenza sostiene l’obiettivo di 1,5”. E conclude: “I prossimi due giorni mostreranno se possiamo essere all’altezza delle aspettative”.

“Non possiamo accontentarci del minimo comun denominatore in materia di azione sul clima”, twitta il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Faccio appello a tutti i Paesi affinché aumentino l’impegno finanziario di adattamento e l’ambizione di mitigare gli effetti sul clima”.

L’attivista: non vi crediamo

Alla Cop oggi è arrivata Vanessa Nakate, la giovane attivista ugandese per il clima, molto vicina a Greta Thunberg. “Sono qui per dire che non vi crediamo – ha detto –. Non crediamo alle banche e alla finanza che vengono qui coi jet e fanno bei discorsi e belle promesse. Stiamo annegando nelle promesse. Ma sono qui per dire alla finanza e al business ‘fateci vedere la vostra credibilità, provateci che abbiamo torto. Abbiamo disperatamente bisogno di voi’". E poi chiede “un fondo separato per compensare danni e perdite provocate dal cambiamento climatico”.

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