Estero

Si è sposata Malala, simbolo della lotta per i diritti

La cerimonia a Birmingham. La ragazza pakistana, 24 anni, era stata quasi uccisa a bordo di uno scuolabus. Nel 2014 ha vinto il Nobel per la pace

Malala con il marito (Twitter)
9 novembre 2021
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Abito color pesca, lunghi orecchini e il bindi, tradizionale gioiello che pende sulla fronte, occhi bistrati. Malala, nel giorno del suo matrimonio è raggiante, e posta su Twitter le foto della cerimonia che oggi a Birmingham l’ha unita ad Asser Malik, imprenditore e General Manager del Pakistan Cricket Board. Il premio Nobel per la Pace, che oggi ha 24 anni, ha deciso di dare l’annuncio sui social e di condividere con i suoi follower la felicità di un nuovo inizio che ha descritto come un “giorno prezioso” nella sua vita.

“Asser e io ci siamo sposati e saremo compagni per la vita. Abbiamo celebrato una piccola cerimonia Nikkah a casa a Birmingham con le nostre famiglie. Inviaci le tue preghiere. Siamo entusiasti di camminare insieme per il viaggio che ci aspetta”, ha scritto nel suo post che in poche ore ha raccolto oltre 85 mila like.


La coppia in uno scatto messo da Malala su Twitter (Twitter)

I genitori, il neo marito, il maulana (religioso) appaiono sorridenti nelle istantanee della cerimonia ma a catturare l’attenzione è lei e il ricordo corre inevitabilmente a quel 9 ottobre 2012 quando un gruppo di uomini armati l’ha quasi uccisa a bordo dello scuolabus che la riportava a casa da scuola perché i talebani la ritenevano “il simbolo degli infedeli e dell’oscenità” solo perché era una ragazzina che voleva studiare e dare voce ai diritti delle donne. Dopo il ricovero all’ospedale militare di Peshawar e il trasferimento a quello di Birmingham, che si era offerto di curarla, la lotta tra la vita e la morte, il percorso per Malala è stato in discesa.

Dal discorso al Palazzo di Vetro dell’Onu nel 2013, a 16 anni, al premio Sakharov per la libertà di pensiero nello stesso anno fino al Nobel nel 2014 a 17 anni, la vita di Malala è stata costantemente sotto i riflettori. Il che non le ha impedito di laurearsi a Oxford e di pensare anche a una vita privata per la quale in molti ritenevano non ci fosse posto.

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