Estero

Gran Bretagna, vaccino obbligatorio per il personale sanitario

Ufficializzata la decisione del governo Johnson: si tratta di un provvedimento senza precedenti

Obbligo (archivio Ti-Press)
9 novembre 2021
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Obbligo di vaccino anti-Covid confermato per il personale del servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) in prima linea. Lo ha formalizzato Sajid Javid, ministro della Salute del governo di Boris Johnson, precisando che il provvedimento – senza precedenti nel Regno Unito – varrà in Inghilterra, con il vincolo per chi lavora negli ospedali o nell’assistenza agli anziani di sottoporsi a partire da aprile 2022 alla doppia dose del vaccino anti Covid, pena la sospensione o un trasferimento.

Lo staff sanitario dell’isola è largamente vaccinato, ma secondo alcune stime vi sono fra 80’000 e 100’000 dipendenti dell’Nhs che non lo sono.

Il ministro Javid ha ufficializzato la decisione del governo Johnson – anticipata dai media nelle scorse ore – di fronte alla Camera dei Comuni. E ha ulteriormente precisato ai deputati le stime sul totale delle vaccinazioni somministrate al momento a medici, infermieri e altri operatori sanitari in Inghilterra: pari al 93% del totale con la prima dose, al 90% con la seconda, ma con un platea residuale di ‘refrattari’ che ha indicato fino a “oltre 100’000” individui in cifra assoluta.

Javid ha aggiunto che il provvedimento – su cui le autorità regionali di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, competenti sul dossier in forza della devoluzione, e di segno politico diverso rispetto a quello centrale di Londra, non si sono ancora allineate – arriva dopo le consultazioni condotte nei mesi scorsi dal governo Tory a largo raggio con strutture sanitarie, sindacati e organizzazioni di categoria. Ha inoltre sottolineato come l’esperienza pilota delle case di riposo – dove lo staff a diretto contatto con i più vulnerabili è soggetto a uno specifico obbligo vaccinale in Inghilterra già da qualche tempo – abbia portato a una riduzione della somma di coloro che non si erano fatti iniettare la seconda dose da 88’000 a 32’000 nel giro di un mese.

“Ho attentamente considerato tutti i punti di vista – ha assicurato il ministro a un Parlamento e a un Paese tendenzialmente a disagio di fronte all’obbligatorietà delle raccomandazioni pubbliche, specialmente in materia di trattamenti medici – e i dati dimostrano come le vaccinazioni contribuiscano alla sicurezza delle persone e abbiano già salvato moltissime vite”.

Replicando nel dibattito parlamentare, il ministro ombra laburista Jon Ashworth – il cui partito guida il governo locale del Galles, dove l’obbligo non è stato imposto finora neppure negli ospedali – ha detto d’essere d’accordo sull’obiettivo di vedere vaccinato i sanitari al completo. Ma ha suggerito di “procedere con cautela” su questo terreno, sia per non coartare i diritti individuali sia per evitare il rischio di aggravare i “vuoti di organico” già esistenti in alcuni settori dell’Nhs.

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