Estero

Il monito del Papa contro i muri e gli egoismi nazionali

Il Pontefice: ‘La solidarietà, la cooperazione e la responsabilità, sono antidoti all’ingiustizia, alla disuguaglianza e all’esclusione’

(Keystone)
23 ottobre 2021
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I muri e gli interessi nazionali fanno discutere l’Europa e, alla vigilia del G20, che la prossima settimana si terrà a Roma, arrivano chiare le parole di Papa Francesco: “Come cristiani siamo chiamati a un amore senza frontiere e senza limiti, segno e testimonianza che si può andare oltre i muri degli egoismi e degli interessi personali e nazionali; oltre il potere del denaro che spesso decide le cause dei popoli; oltre gli steccati delle ideologie, che dividono e amplificano gli odi; oltre ogni barriera storica e culturale e, soprattutto, oltre l’indifferenza”.

Ha parlato così nell’udienza con i partecipanti al convegno internazionale organizzato dalla fondazione Centesimus Annus, un ‘think tank’ in Vaticano che mette insieme esperti di tutto il mondo per provare a dare un nuovo volto all’economia, nella direzione dell’inclusività e della sostenibilità.

“La solidarietà, la cooperazione e la responsabilità“ sono "antidoti all’ingiustizia, alla disuguaglianza e all’esclusione”, ha detto ancora il Papa facendo proprie le tre vie sulle quali hanno discusso in queste giornate in Vaticano ministri e Premi Nobel. "Le incertezze e le precarietà che segnano l’esistenza di tante persone e comunità sono aggravate da un sistema economico che continua a scartare vite in nome del dio denaro - ha sottolineato Papa Francesco -, instillando atteggiamenti rapaci nei confronti delle risorse della Terra e alimentando tante forme di iniquità. Dinanzi a questo non possiamo restare indifferenti". La risposta “non è solo la denuncia” ma soprattutto "la promozione attiva del bene”.

“Possiamo essere fratelli tutti. Può sembrare un’utopia irrealizzabile, preferiamo invece credere che sia un sogno possibile”, ha detto il Papa.

Un richiamo dunque ai grandi della Terra a invertire la rotta. E ieri, parlando alla stampa argentina, aveva auspicato che il G20 di Roma, nella ricostruzione post-pandemia, possa tener conto delle “asimmetrie” che ci sono tra i Paesi. Perché - è il ragionamento di Francesco - se l’emergenza sanitaria non segna un nuovo modo di concepire i sistemi economici, sociali, politici, per l’umanità sarà l’ennesima occasione persa. Argomenti che Papa Francesco avrà modo di affrontare personalmente con alcuni grandi del Piante che incontrerà la prossima settimana: il 29 ottobre il presidente americano Joe Biden. Possibili nella stessa giornata incontri anche con il primo ministro dell’India, Narendra Damodardas Modi, e il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in.

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