Estero

Duecento milioni per una soffiata (contro la Deutsche Bank?)

La più alta ricompensa corrisposta a un ‘allertatore civico’ dall’autorità americana di controllo sui derivati

Ti-press
22 ottobre 2021
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Una ricompensa “di quasi 200 milioni di dollari”, la più alta mai corrisposta, è stata assegnata a un allertatore civico (whistleblower) “le cui specifiche, credibili e tempestive informazioni originali hanno contribuito significativamente a una investigazione già aperta che ha portato al successo di un’azione sanzionatoria, come pure di due azioni collegate, da parte di un regolatore statunitense e straniero”.

Lo comunica in una nota la Cftc, l’autorità americana di controllo sul mercato dei derivati, sottolineando come le informazioni fornite “hanno condotto la Cftc a un’importante, diretta prova di condotte illecite”.

Secondo il Financial Times a ricevere la maxi-ricompensa è stato un dipendente di Deutsche Bank, che con le sue rivelazioni aveva aiutato le indagini della Cftc nello scandalo della manipolazione del Libor, il tasso di riferimento del mercato interbancario europeo, usato per esempio anche per le ipoteche in Svizzera. Ciò aveva portato a una sanzione di 2,5 miliardi di dollari nei confronti dell’istituto tedesco, uno tra gruppi bancari internazionali coinvolti nella manipolazione.

Il programma sulle soffiate della Cftc è stato creato con il Dodd-Frank Act con cui è stata riformata Wall Street nel 2010 dopo la crisi finanziaria del 2008. Dal 2014 la Commissione ha elargito più di 300 milioni di dollari di ricompense a fronte di sanzioni emesse per oltre 3 miliardi di dollari. I whistleblower, la cui identità viene protetta, possono ricevere tra il 10 e il 30% delle somme recuperate.

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