ambiente

Allarme Onu: ‘Limitare subito i combustibili fossili’

L’Onu richiama i governi che a parole dicono di voler rispettare l’Accordo di Parigi ma che invece intendono produrre più del doppio, il 110% circa

Ciminiere in Kansas, negli Stati Uniti
(Keystone)
20 ottobre 2021
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L’Onu richiama i governi che a parole dicono di voler rispettare l’Accordo di Parigi sul clima ma che invece intendono produrre più del doppio - circa il 110% - di combustibili fossili nel 2030, cioè carbone, petrolio e gas indicati dalla scienza come i responsabili del riscaldamento globale che provoca dalla siccità alle inondazioni, cioè gli eventi meteorologici estremi.

Un piano, quello dei 15 governi presi in esame (Australia, Brasile, Canada, Cina, Germania, India, Indonesia, Messico, Norvegia, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna e Stati Uniti), che diverge nettamente dall’obiettivo più stringente indicato nel 2015 di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi; produrre il 45% in più di combustibili fossili sarebbe invece in linea con un aumento medio della temperatura globale di 2 gradi rispetto al periodo preindustriale, che è il target meno ambizioso indicato dall’Accordo raggiunto 6 anni fa. Gli impegni attuali portano invece dritto verso un aumento di 2,7 gradi.

Verso la Cop26 di Glasgow

A soli dieci giorni dall’inizio della Conferenza mondiale sul clima, la Cop26 a Glasgow (dal 31 ottobre al 12 novembre) in cui si verificherà la fattibilità degli obiettivi indicati a Parigi, il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep) rende noto il rapporto “Il gap di produzione” - un aggiornamento del primo studio diffuso nel 2019 - affermando che rispetto alla precedente analisi la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, e cioè che i piani di produzione di combustibili fossili per il prossimo decennio sono fuori linea rispetto ai tagli necessari: nel 2030, i governi produrrebbero circa il 240% in più di carbone, il 57% in più di petrolio e il 71% in più di gas rispetto a quanto sarebbe coerente con la limitazione del riscaldamento globale a +1,5 gradi.

Le Nazioni Unite affermano che invece le emissioni devono scendere di quasi il 50% entro il 2030 e azzerarsi entro la metà del secolo per limitare il riscaldamento a +1,5ºC rispetto ai livelli preindustriali. Ma “The Production Gap” rivela che la produzione totale di combustibili fossili aumenterebbe probabilmente almeno fino al 2040.

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