Estero

Per diplomarsi in California servirà il corso antirazzismo

La legge arriva dopo oltre un anno di dibattito sulla giustizia razziale acceso dall’uccisione dell’afroamericano George Floyd

Remembering (Keystone)
11 ottobre 2021
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Lo prevede la legge firmata dal governatore dem Gavin Newsom, la prima del genere in uno Stato americano: per diplomarsi in California sarà necessario seguire un corso antirazzismo. Una mossa maturata dopo oltre un anno di dibattito sulla giustizia razziale acceso dall’uccisione dell’afroamericano George Floyd. Newsom, tra i primi a introdurre l’obbligo d’immunizzazione anti Covid anche per gli studenti, è convinto che il corso possa essere una sorta di vaccino contro le discriminazioni. Tecnicamente si chiameranno “studi etnici”, quelli che secondo l’università di Standford “aiutano a espandere le opportunità educative nelle scuole, insegnano agli studenti le diverse comunità che formano la California e rafforzano l’impegno accademico”.

Lo scopo dichiarato è quello di promuovere “una consapevolezza sociale”, affrontare “le iniquità del sistema” e le forme d’intolleranza, dal razzismo verso gli afroamericani all’antisemitismo e alla xenofobia. Ci sarà una cornice generale ma i distretti scolastici e le singole scuole avranno una certa autonomia nel definire i corsi, che saranno offerti a partire dal 2025, mentre l’obbligo per il diploma scatterà dal 2029. Non sono mancate critiche alla prima bozza del curriculum di base, ad esempio da parte dei parlamentari ebrei, secondo cui la loro storia non era rappresentata in modo completo.

Il terreno è delicato, tanto che lo stesso Newsom lo scorso anno aveva messo il veto su un progetto di legge analogo nel timore che non ci fosse un adeguato equilibrio dopo le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni ebraiche e arabe. Veto usato nel 2018 anche dal suo predecessore dem Jerry Brown, contrario invece all’obbligatorietà del corso. Ma in questi ultimi anni le proteste contro le discriminazioni sono diventate dirompenti, soprattutto dopo il caso Floyd, e hanno alimentato il dibattito sull’opportunità d’insegnare a scuola “la teoria critica della razza” rivedendo la storia americana. “Propaganda tossica della sinistra, Cancel culture”, ha accusato Donald Trump.

Ma il razzismo è sempre in agguato negli Usa, anche a scuola. Come dimostra la petizione online per ripristinare la schiavitù fatta circolare da alcuni studenti della Park Hill South High School a Kansas City, in Missouri, dove sono state ritrovate anche immagini di cappi e svastiche. O l’insegnante della scuola media Winterville Charter Academy in North Carolina, costretta a dimettersi dopo le proteste dei genitori degli alunni per una serie di episodi razzisti: l’ultimo in una lezione in cui ha chiesto agli studenti afroamericani di alzarsi in piedi per onorare la Costituzione americana, senza la quale, ha sottolineato, sarebbero i suoi “schiavi della terra”.

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