l'eruzione

Canarie, cresce la paura per i gas nocivi

Il vento li sposta verso il Continente mentre la lava scende in mare. Le autorità locali: ‘Chiudetevi in casa”. Seppelliti 656 edifici.

La lava che cade in mare (Keystone)
29 settembre 2021
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Una cascata di magma incandescente che finisce a capofitto nel mare da una scogliera: è l’immagine "impressionante" osservata per la prima volta nella tarda serata di martedì a La Palma, isola delle Canarie colpita da oltre dieci giorni dall’eruzione del vulcano Cumbre Vieja. Un flusso di lava che ha creato un “delta” di materiale vulcanico fumante nell’oceano, alimentato da una colata attiva anche nelle ore successive.

Il rischio — spiegano tecnici e ricercatori — è che i gas generati dal contatto tra il magma e il mare siano tossici. E quindi l’appello agli abitanti delle zone prossime (quelle più vicine sono già state evacuate da giorni) è di rimanere in casa e chiudere porte e finestre, oltre a non avvicinarsi a meno di due chilometri da quel punto. Per adesso, comunque, la “nube" di gas rimane “circoscritta” all’area del contatto e non ha provocato conseguenze per la popolazione, ha precisato María Jesús Blanco, direttrice dell’Istituto Geografico Nazionale. Viene anche raccomandato "l’uso di mascherine Ffp2 in tutta la zona dell’eruzione vulcanica”, per proteggersi dall’eventuale caduta di cenere vulcanica.

Nel frattempo, le colate della lava espulsa dal Cumbre Vieja hanno inghiottito oltre 470 ettari di terreno, seppellendo almeno 656 edifici, secondo le autorità locali e il sistema europeo Copernicus. Una catastrofe per chi ha perso la casa e per proprietari e lavoratori delle coltivazioni di banane — risorsa economica fondamentale di La Palma — diverse delle quali sono state distrutte. “Ci vorranno anni o decenni di lavoro per recuperarci”, ha affermato uno di questi agricoltori alla radio Cadena Ser. Seriamente danneggiata anche la rete stradale: oltre 19 chilometri sepolti della lava, tra cui parte di una provinciale che corre lungo la costa, motivo per il quale ora le località di Puerto Naos, La Bombilla y El Remo rischiano di rimanere isolate, affermano i media iberici. Appare in miglioramento, invece, la situazione del traffico aereo: nel pomeriggio di mercoledì alcune compagnie aeree hanno annunciato la ripresa dei voli da e verso La Palma. Poco prima che il premier spagnolo Pedro Sánchez annunciasse che tornerà prossimamente a La Palma, il governo spagnolo aveva approvato una prima tranche di aiuti urgenti per l’isola (10,5 milioni di euro). Ma si dà per scontato che ne serviranno molti di più.

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