Estero

La Cina stringe sugli aborti

Dopo i provvedimenti contro le gravidanze interrotte a seconda del sesso del nascituro, il nuovo pacchetto di misure risponde ai timori per la natalità in calo

(Keystone)
27 settembre 2021
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La Cina ha deciso di ridurre il numero di aborti effettuati non per “scopi terapeutici”, nell’ambito delle nuove linee che mirano a migliorare “la salute riproduttiva delle donne” che fanno parte delle politiche per incoraggiare le famiglie ad avere più figli.

Il pacchetto di misure, adottato ieri dal governo, è maturato nel pieno dei timori per il calo del tasso di natalità nazionale.

La Cina ha già adottato provvedimenti contro gli aborti selettivi in base al sesso e le autorità sanitarie avevano avvertito nel 2018 che l’aborto contro “le gravidanze indesiderate era dannoso per le donne e rischiava di causare infertilità”.

L’iniziativa del governo punta, nelle intenzioni, a migliorare l’accesso generale delle donne ai servizi sanitari pre-gravidanza, ma di fatto finisce per integrarsi nelle strategie per invertire il tasso di natalità in declino del Paese, individuato da esperti e demografi tra le principali e urgenti sfide della politica sociale.

La Cina rimane la nazione più popolosa del mondo, ma l’ultimo censimento ha mostrato che la crescita demografica dal 2011 al 2020 è stata la più lenta dagli anni ’50, con le previsioni di un’ulteriore frenata fino all’inversione di tendenza che potrebbe maturare anche in un paio d’anni: il tasso di fertilità è sceso da 1,6 nati per donna del 2016 a 1,3 del 2020.

Dopo di decenni di politica del figlio unico, l’allentamento della pianificazione familiare è maturata alla fine del 2015 con la l’introduzione dei due figli. Quest’ anno, dopo la diffusione del censimento, c’è stata la svolta di giugno sui tre figli possibili per coppia al fine di incoraggiare le famiglie a essere più numerose. A tal proposito, sono state introdotte nuove linee guida per ridurre l’onere finanziario dell’educazione dei figli.

Tuttavia, l’ultima iniziativa ha evidenziato la preoccupazione di Pechino per l’elevato numero di aborti, incoraggiati dalla rigida pianificazione familiare tanto che negli ultimi decenni le interruzioni di gravidanza sono state usate insieme ai contraccettivi e alla sterilizzazione per tenere a freno il boom della popolazione.

Secondo le statistiche del governo, i medici in Cina hanno eseguito 336 milioni di aborti negli anni dal 1971 al 2013, con quelli selettivi per sesso molto diffusi.

La ricerca del figlio piuttosto che della figlia, ha portato a un enorme squilibrio di genere pari a 30 milioni di uomini in più rispetto alle donne.

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