Estero

Gran Bretagna, a corto di manodopera nel post-Brexit

Per far fronte alla penuria di camionisti e altri operai, il governo di Boris Johnson ha deciso di concedere 10mila visti di lavoro

(Keystone)
26 settembre 2021
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Il Regno Unito concederà fino a 10’500 visti di lavoro temporanei a causa della penuria di manodopera, una scelta inaspettata sul fronte immigrazione post-Brexit, presa ieri dal governo di Boris Johnson.

I visti di tre mesi, validi da ottobre a dicembre, dovranno rispondere alla mancanza di camionisti, ma anche di personale in altri settori chiave dell’economia britannica, come quello degli allevamenti del pollame.

Negli ultimi giorni, nonostante le rassicurazioni del governo, i distributori di benzina sono stati presi d’assalto a causa del ritardo delle consegne di carburante, situazione che ha riguardato anche i reparti di prodotti agroalimentari in negozi e supermercati.

Per mesi il governo di Johnson, che continua a ripetere che il Regno non dipende più dalla manodopera straniera, ha cercato di evitare di arrivare a questo punto, nonostante gli allarmi lanciati da numerosi settori economici e la mancanza di circa 100’000 camionisti.

Oltre ai permessi di lavoro, altre misure eccezionali dovranno garantire gli approvvigionamenti prima delle feste di Natale, ha annunciato il segretario dei Trasporti, Grant Shapps. Intanto gli istruttori del Ministero della difesa saranno mobilitati per far acquisire migliaia di patenti per mezzi pesanti nelle prossime settimane.

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