Estero

Kosovo, caccia ed elicotteri serbi sorvolano zona frontiera

La situazione a Jarinje e Brnjak rimane tesa, ma finora non sono stati registrati incidenti seri o scontri di rilievo

(Keystone)
25 settembre 2021
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Due aerei da caccia serbi hanno sorvolato a due riprese in mattinata la zona di frontiera con il Kosovo in corrispondenza del valico di Jarinje, dove prosegue ininterrotta la protesta della popolazione serba contro l’imposizione del cambio di targhe per i veicoli in entrata dalla Serbia.

Jarinje e l’altro posto di confine di Brnjak sono chiusi al traffico a causa dei blocchi stradali attuati dal 20 settembre dai manifestanti serbi, ai quali si oppongono reparti della polizia speciale kosovara (Rosu), armati e appoggiati da mezzi blindati. Una situazione carica di tensione, ma che finora non ha registrato incidenti seri o scontri di rilievo.

Come riferiscono i media a Belgrado, il passaggio dei velivoli militari serbi è stato salutato da applausi dei manifestanti, che hanno trascorso un’altra notte al freddo o al riparo delle tende a difesa delle loro postazioni e barricate. Nei giorni scorsi la zona di frontiera è stata sorvolata anche da tre elicotteri militari serbi in missione di perlustrazioni, mentre reparti dell’Esercito serbo di stanza in caserme del sud del Paese a ridosso della frontiera col Kosovo sono stati posti in stato di allerta.

Ad alimentare la tensione sono giunte oggi le accuse del premier kosovaro Albin Kurti, che ha addossato ai serbi la responsabilità di azioni di disturbo e di un incendio nelle ultime ore a un centro per la registrazione auto e il rilascio targhe a Zubin Potok, comune del nord a maggioranza serba. In un centro analogo a Zvecan, altro comune serbo del nord, sarebbero state lanciate due molotov che non sono esplose, ha aggiunto Kurti.

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