Estero

Mattanza di delfini alle Faroe: massacrati 1’500 animali

La tradizionale caccia chiamata Grindadrap è sfuggita di mano. Associazioni all’attacco. Lo stesso presidente dei balenieri delle isole ammette: ‘Fatto un errore’

Balene morte su un pontile delle Far Oer (Keystone)
15 settembre 2021
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Orrore e rabbia alle isole Faroe dove domenica scorsa sono stati massacrati oltre 1’500 delfini nella tradizionale caccia che da secoli si svolge nel Paese. Le terribili immagini che mostrano i cadaveri dei mammiferi sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy, e il mare color rosso sangue hanno fatto il giro dei social media scatenando l’ira degli ambientalisti ma anche di alcune organizzazioni che partecipano all’evento. La Grindadrap, così si chiama la pratica barbarica, consiste nel trascinare i mammiferi, soprattutto balene, a riva e poi massacrarli con dei coltelli.

Ogni anno, riporta la Bbc, vengono sgozzate circa 600 balene e 35-40 delfini. Il massacro di domenica è senza precedenti e diverse associazioni, da Greenpeace a Sea Shepherd, si sono immediatamente schierate contro la pratica definita ‘barbara e antistorica’. Nel 1940 furono uccisi 1’200 animali, da lì in poi il numero era andato calando. “È stato un grande errore”, ha ammesso il presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg. Secondo i media locali, la reazione della popolazione è stata “di smarrimento e shock a causa del numero straordinariamente grande” di delfini uccisi. Tuttavia un sondaggio effettuato dalla tv pubblica Kringvarp Foroya ha rivelato che mentre il 50% delle persone è contraria alla caccia dei delfini, l’80% è favorevole a quella delle balene.

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