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Ecco il governo Raisi: Pasdaran e ricercati Interpol

Fiducia a 18 ministri su 19, solo uomini, tanti legati all'ex presidente Ahmadinejad. Una vittoria per l'ala più conservatrice

Ebrahim Raisi, il suo governo è composto da soli uomini (Keystone)
25 agosto 2021
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Una sfilza di ex comandanti Pasdaran, un ministro dell'Interno ricercato dall'Interpol e tanti fedelissimi dell'ex presidente Mahmud Ahmadinejad. Con il voto di fiducia ottenuto stasera dal Parlamento, entra ufficialmente in carica in Iran il nuovo governo fondamentalista di Ebrahim Raisi, composto solo da uomini.

Tra le figure di spicco della nuova amministrazione, che promette una linea dura verso l'Occidente, c'è quella del responsabile degli Esteri, Hossein Amirabdollahian. Lunga carriera diplomatica alle spalle, è stato consigliere per la Politica estera di due presidenti del Majlis, l'assemblea legislativa di Teheran, e vanta forti legami con le Guardie rivoluzionarie, con cui da direttore della sezione per gli Affari arabo-africani ha collaborato a stretto contatto in Siria, Iraq, Libano e Yemen. Nota e più volte rivendicata è la sua fedeltà all'ex comandante delle Forze Qods (le unità delle Guardie impiegate soprattutto all'estero), Qassem Soleimani, ucciso da un raid Usa a Baghdad nel gennaio 2020.

La nomina più discussa

Destinata a suscitare polemiche all'estero è anche la scelta come ministro dell'Interno di Ahmad Vahidi, anch'egli ex comandante delle Forze Qods e già responsabile della Difesa sotto Ahmadinejad, nella black list Usa dal 2010 e ricercato dall'Interpol per il suo presunto ruolo in un attacco a un centro culturale ebraico a Buenos Aires nel 1994.

Dai ranghi dei Pasdaran viene anche il nuovo ministro delle Infrastrutture Rostam Ghasemi, anch'egli già nella squadra di Ahmadinejad come responsabile delle Politiche petrolifere, dove adesso arriva Javad Owji. Tra i 18 ministri su 19 che hanno ottenuto la conferma del Parlamento a maggioranza fondamentalisti - bocciata solo la designazione di Hossein Baghgoli all'Educazione - ci sono anche molti ex collaboratori di Raisi nella magistratura, di cui era a capo prima dell'elezione a presidente.

I vicepresidenti

Altre nomine di spicco sono quelle di Esmail Khatib all'Intelligence, del brigadiere generale Mohammadreza Ashtiani alla Difesa e di Ehsan Khandouzi all'Economia. Scelti anche due vicepresidenti: quello con delega agli Affari economici è l'ex segretario del Consiglio del discernimento ed ex comandante Pasdaran Mohsen Rezai, a sua volta candidato alle presidenziali di giugno, mentre quello per i Rapporti con il Parlamento diventa Mohammad Hosseini, già ministro della Cultura e della Guida islamica con Ahmadinejad.

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