Lo fa sapere, con un tweet, il ministro degli Esteri Ignazio Cassis. Visti umanitari per la quarantina di dipendenti
I tre cittadini svizzeri dell'ufficio della Dsc a Kabul sono stati evacuati dall'Afghanistan ieri sera. Sono sulla via del ritorno grazie all'aiuto dei 'nostri partner', ha twittato stamane Ignazio Cassis. Il ministro degli Esteri ha così confermato l'informazione dell'agenzia di stampa tedesca Dpa che gli svizzeri erano a bordo di un aereo americano con 40 dipendenti dell'ambasciata tedesca. Sono atterrati inizialmente a Doha.
La Svizzera non ha un'ambasciata in Afghanistan, ma ha un ufficio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) a Kabul. Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha annunciato venerdì la sua chiusura temporanea a causa del deterioramento della situazione della sicurezza.
Sei cittadini svizzeri lavoravano per la Dsc nella capitale afgana. Tre erano già tornati venerdì, secondo il Dfae. I 40 dipendenti locali della Dsc e le loro famiglie ricevono visti umanitari. In totale, circa 200 persone sono coinvolte. «Stiamo lavorando duramente in circostanze difficili per evacuarli», aggiunge il consigliere federale nel suo tweet.
La Svizzera ha creato l'ufficio di cooperazione nel 2002 per attuare i programmi della Dsc. Le relazioni politiche tra la Svizzera e l'Afghanistan sono mantenute dall'ambasciata svizzera a Islamabad, Pakistan.
Wir konnten unsere drei Mitarbeitenden des DEZA-Büros in Kabul mit Hilfe unserer Partner ausser Land bringen. Sie sind unterwegs in die Schweiz. Arbeiten mit Hochdruck daran, unter schwierigsten Umständen das Lokalpersonal zu evakuieren.
— Ignazio Cassis (@ignaziocassis) August 16, 2021