Estero

Perù, il comunista Castillo giura come presidente

L'ex contadino e maestro: "Il mio governo per il popolo con il popolo. Nelle mie vene scorre il dolore dei nostri antenati”

Il presidente del Perù Pedro Castillo (Keystone)
28 luglio 2021
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Pedro Castillo ha pronunciato oggi il suo primo discorso da presidente del Perù salutando con enfasi tutti gli appartenenti ai popoli originari, ai miei fratelli 'ronderos' (autodifese contadine), ai miei fratelli maestri, ai fratelli quechua, aymara e agli afro-peruviani" "Oggi - ha continuato - è un giorno di cambiamenti storici per il Perù" dopo che per secoli, "prima la colonizzazione spagnola, poi una serie di governi ingiusti seguiti al colpo di stato del 1992 (allusione all''autogolpe' di Alberto Fujimori) hanno defraudato la popolazione". Ma ora, ha detto con voce ferma e interrotto da applausi, "nel giorno del 200esimo anniversario della nostra Indipendenza, c'è un governo per il popolo e con il popolo". Un governo, ha sottolineato, "per la prima volta nella storia del Perù guidato da un contadino, un presidente che di professione è maestro rurale".

In un discorso dai toni fortemente sociali e rivolto alle fasce meno abbienti della popolazione, Castillo ha sostenuto di essere "figlio di questo Paese fondato sul sudore dei nostri antenati". "L'orgoglio e il dolore del Perù profondo - ha insistito - corrono nelle mie vene". Gran parte dell'intervento del nuovo capo dello Stato è stato dedicato ad interventi di emergenza per la salute e per il contrasto del Covid-19, per il sostegno delle famiglie rurali, con piani di finanziamento di prestiti a basso tasso d'interesse per piccoli e medi imprenditori, e interventi per stimolare un'industria mineraria responsabile della nostra Madre Terra".

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