Estero

Nuova tragedia in mare, 50 migranti morti in Tunisia

Cinquecento persone soccorse tra Libia e Marocco. Ma in Europa si continua a litigare sulla ridistribuzione di chi arriva

Un barcone salvato da una Ong spagnola nel Mediterraneo (Keystone)
5 luglio 2021
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Ancora una tragedia nel Mediterraneo, dove una cinquantina di migranti sono morti cercando di raggiungere le coste europee, mentre con la bella stagione si moltiplicano tentativi di attraversamento. Duecentocinquanta persone sono state intercettate lungo le coste libiche, quasi altrettante sono state salvate dall'annegamento al largo di quelle marocchine e quasi 600 si trovano a bordo della Ocean Viking dopo varie operazioni di salvataggio.

Un barchino, con a bordo 24 tunisini, è stato intanto intercettato e bloccato nelle acque antistanti la costa di Lampedusa dopo che ieri sull'isola si erano registrati nove sbarchi per un totale di 207 persone e il giorno prima ce n'erano stati altri 12 con 342 migranti. Con quelli dei giorni scorsi gli arrivi in Italia nel 2021 avevano già superato quota 21mila, il triplo di quelli registrati nel primo semestre dello scorso anno. "Gli sbarchi a Lampedusa durante questo periodo dell'anno ci sono sempre stati, ma certamente una preoccupazione c'è, e su questo stiamo operando", ha commentato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Ma un portavoce della Commissione europea ha avvertito che "dall'inizio della pandemia i ricollocamenti" dei migranti "sono stati più difficili e negli ultimi mesi abbiamo visto una diminuzione della partecipazione degli Stati membri e delle offerte" ad accogliere.

Il nodo ridistribuzione

Secondo quanto si apprende, in particolare, l'Esecutivo comunitario non sta lavorando al coordinamento per ridistribuire 572 persone che si trovano attualmente a bordo della Ocean Viking della Sos Mediterranee dopo il sesto salvataggio operato in cinque giorni. Il bilancio delle vittime dei viaggi della speranza è di circa 850 dall'inizio dell'anno. Le ultime sono le 49 i cui corpi sono stati recuperati dalla Guardia costiera tunisina al largo delle coste di Sfax.

Le autorità di Tunisi hanno reso noto che si trattava di migranti provenienti dall'Africa subsahariana morti in seguito all'affondamento di quattro imbarcazioni tra la fine di giugno e il 4 luglio. Secondo il portavoce della Guardia costiera, all'appello mancano ancora otto naufraghi, mentre 78 sono i superstiti.

I numeri dell'Unhcr

Nel frattempo l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) ha fatto sapere che "circa 250 persone sono state riportate a Tripoli dopo essere state soccorse/intercettate dalla Guardia Costiera libica". "Unhcr e il partner International Rescue Commitee sono sul campo per fornire cure mediche e aiuti umanitari", aggiunge l'agenzia delle Nazioni Unite su Twitter. Quasi altri 250 sono stati soccorsi nelle ultime 48 ore lungo le coste del Marocco, sia nell'Atlantico sia nel Mediterraneo.

Le navi della guardia costiera, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa marocchina Map, hanno riportato gli scafi di fortuna nei porti più vicini, perché fossero soccorsi i 244 africani, per lo più di origine subsahariana, che tentavano di raggiungere la Spagna. Solo 14 chilometri separano infatti il continente africano e quello europeo nello Stretto di Gibilterra.

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