Estero

Vescovi Usa verso la ‘scomunica’ a Biden sull’aborto

La Conferenza episcopale americana ha dato luce verde alla stesura di un documento sulla ‘coerenza eucaristica’ dei politici cattolici

Joe Biden è il secondo presidente americano cattolico dopo John Kennedy
(Keystone)
18 giugno 2021
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New York - I vescovi Usa vanno verso la ‘scomunica’ a Joe Biden e ai politici che, come il presidente degli Stati Uniti, sono favorevoli al diritto di aborto. Sfidando il monito del Vaticano che aveva invitato a evitare la questione, la Conferenza Episcopale Usa ha dato luce verde alla futura stesura di un controverso documento sulla "coerenza eucaristica" che potrebbe portare al divieto di accostarsi alla comunione per il capo della Casa Bianca.

Hanno votato a favore 155 prelati, contro 55, mentre 6 si sono astenuti. Mandando avanti una proposta sostenuta dall'ala più conservatrice dell'episcopato, il voto ha messo in luce una profonda spaccatura nella Chiesa americana. Biden è il secondo presidente cattolico dopo JFK - tra i più devoti Commander in Chief assieme a Jimmy Carter - e l'Eucarestia è stata fonte di forza nei momenti più difficili della sua vita.

Non è da oggi che il tema della "scomunica" per i politici pro-aborto impegna le gerarchie cattoliche americane. L'ultima volta in cui i vescovi votarono sulla comunione ai politici fu nel 2004: la conclusione, 183 a sei, fu di lasciare la decisione ai singoli vescovi. Quell'anno il tema era di attualità perché l'attuale inviato di Biden sul clima, John Kerry, che è anche lui cattolico, correva per la Casa Bianca e una decina di alti prelati gli rifiutarono l'Eucarestia a causa delle posizioni pro-aborto.

In base al diritto canonico i cattolici rispondono alle direttive dei vescovi locali e nelle due diocesi in cui Biden va in chiesa - il Distretto di Columbia e il Delaware - il capo della Casa Bianca non ha incontrato finora obiezioni ad accostarsi al sacramento. La decisione dei vescovi di prendere di mira un presidente è tuttavia ugualmente esplosiva provenendo dai leader della sua stessa fede, anche e soprattutto dopo che molti cattolici hanno chiuso un occhio sulle scappatelle del suo predecessore Donald Trump perché ne appoggiavano l'agenda politica. Il voto ha anche dimostrato come il cattolicesimo americano sia sempre più ai ferri corti con la chiesa di Roma.

Servono due terzi dei voti per approvarlo

Il testo del documento proposto non è stato ancora definito e richiederà la maggioranza dei due terzi per essere approvato in novembre, con un anno di anticipo rispetto alle cruciali elezioni di midterm. Secondo una sintesi venuta in possesso dalla rivista dei gesuiti Usa "America", dovrebbe includere "le fondamenta teologiche per la disciplina della Chiesa relativa alla Comunione e un appello speciale per i leader politici, culturali e parrocchiali di dare testimonianza della propria fede".

Biden non viene nominato nella sintesi ma di lui si è parlato nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione di oggi in vista della quale un gruppo di parlamentari cattolici democratici ha preparato un contro-documento "di principi". La maggior parte dei cattolici a Capitol Hill sono democratici, tra cui la speaker della Camera Nancy Pelosi: secondo l'organizzazione anti-aborto Democrats for Life solo tre di loro hanno adeguate credenziali "per la vita".

La replica del presidente

“È questione privata e non penso che accadrà”: così Joe Biden ha risposto a una domanda sulla decisione dei vescovi Usa di redigere un documento che raccomandi il divieto di comunione a chi sostiene i diritti all’aborto, come il presidente. 

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