Estero

Ione Belarra nuova leader di Podemos

Mentre a Madrid a migliaia scendono in piazza contro Sánchez, l'attuale ministra dei Diritti sociali uccede a Pablo Iglesias, fattosi da parte lo scorso maggio

Ione Belarra (Keystone)
13 giugno 2021
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A inizio maggio il passo indietro di Pablo Iglesias, vicepremier e storico leader: ora Podemos riparte dall'attuale ministra dei Diritti sociali del governo spagnolo di Pedro Sánchez, Ione Belarra, nuova leader del partito di sinistra. Toni agguerriti, cinque anni di esperienza d'incarichi istituzionali, nata nella regione settentrionale della Navarra e psicologa di formazione, la 33enne è stata proclamata nuova segretaria generale del partito al termine del quarto congresso nazionale di Podemos tenutosi nel fine settimana ad Alcorcón, periferia di Madrid. I numeri sono esplicativi: Belarra ha ottenuto quasi l'89% dei 51'589 voti validi contabilizzati.

‘Leadership corali e più femminismo’

“Questo progetto politico è forte, coraggioso, ed ha ancora molta strada davanti a sé", ha dichiarato la noe leader dopo avere sconfitto Esteban Tettamanti e Fernando Barredo, nomi non notissimi all'esterno del partito. Belarra, al contrario, ha potuto contare sull'appoggio dei volti più noti di Podemos e di altre personalità politiche affini alle sue istanze, prime fra tutti la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero e la vicepremier e ministra del lavoro Yolanda Díaz (non iscritta a Podemos), indentificata, quest'ultima, come il profilo ideale per le prossime elezioni generali previste tra più di due anni.

Ora per la direzione di Podemos arriva il difficile: terminare il mandato di governo iniziato a gennaio 2020 insieme al Partito Socialista nonostante le non poche frizioni tra i due soci e tornare a sedurre gli elettori persi per strada in diverse tornate elettorali dopo gli esordi dirompenti del biennio 2014-2015. Una perdita di consensi dovuta anche, se non soprattutto, ai dissidi interni tra Iglesias ed altri esponenti del partito, e che ha contribuito alla decisione dello storico leader di ritirarsi. "Grazie per tutto quello che hai fatto per il nostro Paese", gli ha detto Belarra, nonostante la sua assenza al congresso.

Madrid, a migliaia contro Sánchez

Nel frattempo, nel centro di Madrid circa 25mila persone, secondo il governo – 126mila per la polizia municipale – sono scese in piazza in segno di protesta contro il governo Sánchez, dettosi disposto a concedere l'indulto ai leader indipendentisti della Catalogna condannati dopo il tentativo di secessione del 2017. Presenti, anche se ognuno per conto proprio, i leader dei tre principali partiti di destra: Pablo Casado del Pp, Santiago Abascal di Vox e Inés Arrimadas di Ciudadanos.

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