Estero

Lukashenko: 'L'allarme bomba è giunto dalla Svizzera'

L'esecutivo elvetico smentisce le parole del presidente bielorusso: 'Non ci sono state comunicazioni verso Minsk'

Il presidente bielorusso (Keystone)
26 maggio 2021
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"L'allarme bomba che ha costretto il volo di linea Ryanair ad atterrare a Minsk è giunto dalla Svizzera. Abbiamo ricevuto informazioni dalla Confederazione che c'era un dispositivo esplosivo a bordo dell'aereo", ha detto Alexander Lukashenko in parlamento senza dare ulteriori dettagli in materia.

Il presidente bielorusso ha affermato di aver agito "legalmente, proteggendo le persone, in conformità con tutte le norme internazionali". Lukashenko ha inoltre sostenuto che l'uso di un jet militare per forzare l'atterraggio del volo commerciale è una "bugia assoluta".

Immediata la smentita di Berna. Il Consiglio federale condanna con fermezza il caso dell'atterraggio forzato di un aereo di linea in Bielorussia e chiede un'inchiesta internazionale approfondita. Lo ha detto oggi il portavoce del governo André Simonazzi in conferenza stampa.

"Le autorità svizzere non sono a conoscenza di un allarme bomba a bordo dell'aereo in questione, e non ci sono quindi state comunicazioni in questo senso verso la Bielorussia", ha detto ancora Simonazzi.

L'esecutivo elvetico smentisce quindi le parole del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, secondo cui l'allarme bomba che ha costretto il volo Ryanair ad atterrare nella capitale bielorussa sarebbe giunto dalla Svizzera.

'Occidente ci strangola, ma l'obiettivo è Mosca'

L'Occidente è passato "dall'organizzazione delle rivolte" alla fase dello "strangolamento". Lo ha detto Alexander Lukashenko, citato da BelTa. "La ricerca di nuove vulnerabilità è in corso e questo non è solo diretto contro di noi: siamo un terreno di prova, un sito sperimentale prima di muovere verso est", dice Lukashenko intendendo la Russia. "Dopo aver testato noi, andranno lì", dichiara.

La Bielorussia può disporre un embargo sull'importazione di merci occidentali e imporre restrizioni sul loro transito in caso di sanzioni più severe, ha aggiunto il primo ministro bielorusso Roman Golovchenko, secondo Interfax.

"Siamo in grado di proteggere i nostri cittadini e le nostre imprese. Su ordine del presidente il governo ha preparato un pacchetto di misure speciali di protezione in stretta conformità con le nostre leggi. Queste misure saranno piuttosto dolorose per i Paesi che hanno preso una posizione apertamente ostile e andranno da un embargo delle merci a restrizioni di transito", ha detto Golovchenko in parlamento.

L'opposizione bielorussa annuncia nuova ondata di proteste

L'ufficio dell'ex candidata presidenziale bielorussa Svetlana Tikhanovskaya, il Consiglio di coordinamento dell'opposizione bielorussa, la Direzione nazionale anticrisi, lo staff dell'ex candidato presidenziale Valery Tsepkalo e altri rappresentanti dell'opposizione bielorussa hanno annunciato l'inizio dei preparativi per una "nuova fase attiva delle proteste".

"Noi, bielorussi, dovremmo fare tutto il possibile per liberare i prigionieri politici, mettere fine alla violenza e tenere elezioni giuste: dobbiamo agire perché si è aperta finestra di opportunità". Lo riporta Interfax.

"Non c'è più niente da aspettare, il terrorismo deve essere fermato una volta per tutte: ci stiamo preparando per l'inizio di una nuova fase attiva delle proteste", recita una dichiarazione pubblicata sul canale Telegram della Tikhanovskaya. L'opposizione concorda sul fatto che "le azioni sconsiderate dell'illegittimo regime bielorusso hanno trasformato la Bielorussia in un 'buco nero' sulla mappa del mondo. Il regime è sull'orlo dell'isolamento totale come mai prima. L'UE, gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone, il Canada e altri paesi sono già al lavoro e stanno facendo tutto il possibile per aiutare noi bielorussi", ha detto il comunicato.

Secondo la dichiarazione, l'opposizione ha convocato una riunione urgente delle forze democratiche per discutere l'aumento della pressione internazionale, una risposta pratica alle azioni del presidente Alexander Lukashenko, contatti con i funzionari bielorussi, "il rafforzamento della struttura del movimento di guerriglia in Bielorussia" e una bozza di documento sulla grazia e la riabilitazione dei manifestanti.

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