Estero

Prima notte senza vittime a Gaza e qualche ora di tregua

Netanyahu insiste: ‘Non è finita. Abbiamo riportato indietro Hamas di molti anni’

Gaza in fiamme durante i bombardamenti notturni (Keystone)
18 maggio 2021
|

Una notte senza vittime a Gaza nonostante gli attacchi, seguita in Israele da quasi sei ore di fragile calma. Poi di nuovo razzi, che hanno ucciso due persone nel sud del Paese, e nuovi raid sulla Striscia. Mentre la Comunità internazionale prova a concretizzare il cessate il fuoco, la guerra va avanti, affiancata da forti disordini in Cisgiordania per la Giornata della rabbia indetta da Fatah e Hamas: due i manifestanti palestinesi uccisi negli scontri con l'esercito. "Israele - ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu - ha riportato indietro Hamas di molti anni.

I nemici attorno a noi ne traggano le conclusioni", ha ammonito riferendosi a Siria e Libano, da dove ieri notte sono stati lanciati sei razzi. Netanyahu ha ancora un volta ribadito che l'operazione 'Guardiano delle Mura' andrà avanti fino a quando "non sarà riportata la calma ai cittadini israeliani". Per questo l'esercito ha continuato a martellare comandanti e quadri di Hamas e Jihad islamica nella Striscia. Fino a ieri sera, ha fatto sapere il portavoce militare Hidai Zilberman, sono stati eliminati "oltre 150 operativi terroristi". Di questi, più di 120 di Hamas e oltre 25 della Jihad islamica, ma sarebbe "un conto per difetto".

Tunnel nel mirino

A essere preso di mira nelle ultime ore è stato il quartiere Rimal, sobborgo residenziale di Gaza City, dove vivono "molti leader di Hamas". Gli attacchi si sono concentrati anche sulla struttura sotterranea dei tunnel, la cosiddetta 'Metro', nel nord della Striscia, costruita in larga parte sotto abitazioni civili. L'esercito durante la notte ne ha distrutti altri 15 chilometri, che si aggiungono ai quasi 100 già colpiti. Le vittime complessive a Gaza, dall'inizio delle ostilità, sono ora 213, tra cui 61 bambini e 36 donne.

Durante la notte i lanci dalla Striscia verso Israele sono stati circa 90, costringendo la popolazione del sud di Israele nei rifugi. Poi dalle 6 del mattino fin quasi alle 12 i razzi si sono fermati e la gente ha potuto riprendere fiato. Subito dopo sono ripresi i lanci, specie al termine della breve riapertura del valico commerciale di Kerem Shalom con Gaza, da dove Israele ha fatto passare 5 autocisterne con ognuna 38 mila litri di combustibile per la centrale elettrica della Striscia con lo scopo di alleviare la drammatica crisi umanitaria dell'enclave palestinese. Colpi di mortaio e lancio di razzi diretti verso un capannone agricolo israeliano, vicino alla linea di demarcazione, hanno ucciso due operai thailandesi e ferito altre due persone.

Gli altri fronti

Ora il totale delle vittime in Israele è di 12 persone: 10 (compresi 2 bambini) sotto i razzi, altre 2 per motivi collegati ai lanci. Poco prima dei fatti del capannone, un soldato israeliano era stato ferito in maniera leggera da un colpo di mortaio nei pressi del valico di Erez, dove stava facendo passare altri aiuti umanitari alla Striscia. Da Gaza in totale, dall'inizio del conflitto, sono arrivati 3.440 razzi, il 90% intercettato grazie al sistema di protezione civile Iron Dome. Cinquecento invece sono ricaduti nell'enclave palestinese. Il fronte di Gaza non è tuttavia l'unico: oggi in Cisgiordania ci sono stati violenti scontri armati con l'esercito e anche disordini a Sheikh Jarrah, il quartiere delle case contese a Gerusalemme. Nel primo caso, vicino Ramallah, è stato ucciso un manifestante palestinese di 25 anni: durante lo scontro colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro i soldati. L'altro palestinese è stato ucciso a Hebron dopo che, secondo l'esercito, aveva cercato di attaccare una postazione militare. Non ci sono stati invece disordini di rilievo per lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni arabe di Israele.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE