Estero

Emergenza umanitaria a Gaza, morto il medico del Covid

Nella Striscia sotto i raid manca tutto, dalla luce all'acqua

Le strade di Gaza (Keystone)
17 maggio 2021
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Gaza vive ormai in emergenza dopo otto giorni di bombardamenti continui di una violenza inaudita, secondo gli abitanti, se paragonati alle passate campagne militari di Israele contro la Striscia. Il numero dei morti supera i 200, i feriti sono 1300, gli ospedali sono stracolmi e sull'orlo di un collasso per la forte penuria di combustibile, di corrente elettrica, e di acqua potabile. In questo contesto altamente drammatico è giunta la notizia della morte del medico che più di ogni altro a Gaza si era distinto nella lotta al coronavirus. Nella notte del 16 maggio, nella via al-Wahda del rione Rimal, la aviazione israeliana ha abbattuto tre condomini provocando la morte di una quarantina di persone e il ferimento di oltre cento. Per tutta la giornata seguente squadre di soccorritori hanno scavato freneticamente per salvare possibili superstiti e per recuperare i corpi delle vittime. Fra queste - con grande dolore del vicino ospedale Shifa - sono stati ritrovati i corpi del dott. Ayman Abu al-Aouf, capo del dipartimento di medicina interna dello Shifa, della moglie Reem e di due dei loro tre figli.

Fra le macerie c'era anche il corpo di un altro medico, Muwein Ahmed al-Alul. In un primo momento era stato riferito che anche sua moglie ed alcuni figli erano fra le vittime, ma in realtà si sono salvati. Il ministero della sanità di Gaza ha espresso cordoglio per la loro morte. In particolare ha precisato che il dottor Abu al-Aouf era in prima fila nella lotta al coronavirus, ed era un coordinatore delle attività contro la diffusione della pandemia. "Lavorava giorno e notte, cercava di continuo nuove soluzioni per assistere i malati", ha precisato.

Crisi sanitaria

La crisi umanitaria e quella sanitaria, ha aggiunto Adnan Abu Husna (portavoce dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i rifugiati), si sono innestate una sull'altra. Nelle strutture dell'Unrwa hanno trovato un riparo migliaia di sfollati, di persone che nei giorni scorsi hanno perso le loro abitazioni nei bombardamenti israeliani. Adesso sono affollati in strutture di emergenza. "È una situazione altamente pericolosa - ha avvertito Abu Husna. - Nelle scuole dove sono stipati non ci sono condizioni igieniche adeguate. Temiamo i contagi, temiamo per la loro vita". In una conferenza stampa il sindaco di Gaza Yihia Saraj ha avvertito che molti edifici sono adesso pericolanti perché colpiti alla base da razzi israeliani che si sono conficcati fino a 15 metri sotto terra. In mattinata la centrale elettrica di Gaza ha annunciato che potrebbe essere costretta a cessare le attività in nottata, per mancanza di combustibile. In molte zone della Striscia già l'erogazione della corrente avviene solo 3-4 ore al giorno. Nel corso dei bombardamenti, linee elettriche con Israele sono state messe fuori uso. Il rischio è che nella area compresa fra Gaza City e il Nord della Striscia si verifichi un blackout totale.

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