Estero

Segni di ‘vita’ da un reattore di Chernobyl

A 35 anni dal peggior incidente nucleare della storia, registrate reazioni di fissione nelle masse di uranio sepolte. “Non possiamo escludere un incidente”

10 maggio 2021
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Trentacinque anni dopo il peggior incidente nucleare della storia, reazioni di fissione sono state registrate nelle masse di uranio sepolte all'interno di uno dei reattori della centrale ucraina di Chernobyl. Lo riferisce la rivista scientifica americana Science, che cita diversi scienziati, precisando che la causa non è ancora chiara.

Il reattore numero 4, dove si verificò l'incidente nel 1986, è coperto da un "sarcofago" di cemento e acciaio, che è stato ulteriormente rafforzato da una nuova struttura nel 2016. Secondo Neil Hyatt, chimico dei materiali nucleari all'Università di Sheffield, il combustibile è "come i tizzoni in un barbecue". Gli scienziati ucraini ipotizzano che possa trattarsi di una conseguenza della disidratazione del combustibile nucleare rimasto sepolto dopo la catastrofe.

Maxim Saveliev, dell'istituto ucraino per la sicurezza nucleare, spiega che il numero dei neutroni prodotti - il segnale che un processo di fissione è in corso - sta aumentando lentamente, e ciò vuol dire che ci sono alcuni anni di tempo per neutralizzare possibili rischi. "Ci sono molte incertezze, ma non possiamo escludere che si verifichi un incidente", ha però affermato.

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