Estero

Russia, si rivede Navalny. La moglie: ‘È uno scheletro’

Dopo il lungo sciopero della fame interrotto settimana scorsa, il grande oppositore di Putin è apparso l'ombra di se sesso. “Peso come in seconda media”

Quel che resta di Navalny
(Key)
29 aprile 2021
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Smagrito, il volto emaciato, i capelli rasati quasi a zero ma sempre con la sua proverbiale indole battagliera: è questa la prima immagine che abbiamo di Alexey Navalny dopo il lungo sciopero della fame interrotto solo la settimana scorsa su richiesta dei suoi medici curanti.

Il rivale numero uno di Putin è apparso sugli schermi di un tribunale di Mosca in collegamento video dalla colonia penale di Pokrov, dove è rinchiuso. «Ieri mi hanno portato in sauna per farmi avere un aspetto decente. C'era uno specchio lì, mi sono guardato: sono un terribile scheletro», ha detto alla moglie Yulia durante una pausa di un processo che lo vedeva accusato di diffamazione. «Peso 72 chili come in seconda media».

Navalny ha digiunato per 24 giorni chiedendo di essere curato per i forti dolori alla schiena che accusa da tempo e per l'intorpidimento di braccia e gambe che potrebbero essere la conseguenza di una doppia ernia discale. Ieri è apparso provato fisicamente, con addosso una divisa da carcerato che non riusciva a nasconderne la magrezza. Poco prima, il suo braccio destro, Leonid Volkov, aveva annunciato lo scioglimento della rete degli uffici dell'oppositore.

«Purtroppo lavorare in tali condizioni è impossibile», ha spiegato Volkov in un video. Qualche giorno fa la procura di Mosca ha infatti ordinato di sospendere le attività degli oltre 35 uffici regionali di Navalny sparsi per la Russia. Una misura che si ricollega al processo che vede gli uffici di Navalny e il Fondo Anticorruzione dell'oppositore accusati di “estremismo” dalla procura: imputazioni che molti ritengono di matrice politica e volte in realtà a soffocare il dissenso, ma che potrebbero costare agli attivisti seri guai con la giustizia russa.

Tutte queste difficoltà non hanno però fatto perdere a Navalny il suo spirito combattivo. «Vorrei dire, mia cara corte, che il vostro re è nudo. E ora non è solo un piccolo bambino a gridarlo, sono già milioni di persone perché ciò è assolutamente palese», ha dichiarato in tribunale riferendosi evidentemente a Vladimir Putin, che lui ha accusato anche di «derubare il popolo» e di voler restare «per sempre» al potere. «La sua corona - ha aggiunto - sta scivolando sulle orecchie. Ci sono menzogne in tv e abbiamo speso trilioni di dollari ottenuti dalla vendita di gas e petrolio mentre il nostro Paese continua a rimanere indietro e a degradarsi di anno in anno».

Come prevedibile, oggi il tribunale ha emesso una sentenza sfavorevole a Navalny. La corte ha infatti respinto l'appello dell'oppositore contro la multa di 9'500 euro inflittagli perché ritenuto colpevole di aver diffamato un anziano veterano della seconda guerra mondiale. Il dissidente è stato querelato per un tweet nel quale si è scagliato contro un video filo-Cremlino che promuoveva la riforma che ha cancellato il limite di due mandati presidenziali consecutivi per Putin.

Navalny ha chiamato "traditori" tutti quelli che hanno partecipato al filmato, tra loro però c'era anche un veterano di 94 anni. Offendere una persona che ha combattuto contro gli invasori nazisti è inaccettabile in Russia, e secondo Navalny il processo è una mossa delle autorità per screditarlo, anche se le sue parole non erano rivolte direttamente al veterano.
 
 

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