Estero

Corruzione in Vaticano, il Papa vieta i regali da più di 40€

Papa Francesco chiede inoltre ai dirigenti vaticani, compresi i cardinali, di autocertificare l'assenza di precedenti per riciclaggio o evasione fiscale

(Keystone)
29 aprile 2021
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Nuovo giro di vite per combattere la corruzione. Dopo il codice per gli appalti Papa Francesco guarda a chi ha responsabilità amministrative e chiede una autocertificazione obbligatoria che garantisca nessun precedente per reati di riciclaggio o evasione fiscale.

A tutti i dipendenti vieta poi di ricevere regali del valore superiore a 40 euro. Tutto questo mentre Moneyval, il Comitato di Strasburgo che valuta la trasparenza finanziaria degli Stati, sta redigendo il rapporto sui progressi della Santa Sede, dossier che dovrebbe essere pubblicato per la metà di giugno.

Secondo quanto stabilisce la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio del Papa, recante disposizioni sulla trasparenza nella gestione della finanza pubblica, i dirigenti vaticani, compresi i cardinali Capi Dicastero o responsabili di Enti, e gli amministrativi, dovranno d'ora in poi sottoscrivere una dichiarazione nella quale attestano di non avere condanne o indagini (nella Santa Sede ma anche in qualsiasi altro Stato) per terrorismo, riciclaggio, evasione o elusione fiscale. Non potranno avere beni o investimenti, neanche per interposta persona, nei paradisi fiscali o investire in aziende che operano contro la Dottrina della Chiesa.

Saranno ostativi all'assunzione, o anche al proseguimento delle loro funzioni perché la dichiarazione deve essere presentata ogni due anni, anche processi giudiziali per sfruttamento dei minori. Le regole riguardano tutti i livelli dirigenziali della Santa Sede e tutti coloro che svolgono funzioni di amministrazione attiva, funzioni giurisdizionali o di controllo.

Le nuove norme, dopo quelle sugli appalti e i contratti, si sono rese necessarie perché "la corruzione può manifestarsi in modalità e forme differenti - sottolinea lo stesso Papa presentando il Motu Proprio - anche in settori diversi da quello degli appalti e per questo le normative e le migliori prassi a livello internazionale prevedono per i soggetti che ricoprono ruoli chiave nel settore pubblico particolari obblighi di trasparenza ai fini della prevenzione e del contrasto, in ogni settore, di conflitti di interessi, di modalità clientelari e della corruzione in genere".

La Segreteria per l'Economia potrà eseguire controlli sulla veridicità delle dichiarazioni dei dirigenti e la Santa Sede, in caso di dichiarazioni false o mendaci, potrà licenziare il dipendente e chiedere i danni eventualmente subiti.

Intanto Moneyval, l'organo del Consiglio d'Europa che vigila sull'applicazione delle norme anti riciclaggio e contro il finanziamento delle attività terroristiche, sta esaminando l'ultimo rapporto sul rispetto degli standard tecnici e l'efficacia delle misure prese dalla Santa Sede per lottare contro questi due fenomeni. I risultati della valutazione dovrebbero essere pubblicati intorno alla metà del mese di giugno.

L'analisi di Moneyval stabilirà se le leggi, le norme e altre misure necessarie a prevenire e combattere il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo sono state adottate e sono utilizzate. L'organo di Strasburgo deve inoltre valutare se il sistema antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo funziona e in che misura la Santa Sede sta raggiungendo una serie di obiettivi prestabiliti.
 
 

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